La battaglia per la salvaguardia del Rio Carne a Pigna e contro l’installazione della centralina elettrica è stata vinta. Lo annuncia il sindaco di Pigna Roberto Trutalli: “Ce l’abbiamo fatta il Rio Carne e il suo romanico ponte, che è sulle vie di percorsi storici che dal mare raggiungevano il Piemonte, sono salvi, oggi è uscita la sentenza del Tsap”.
Dopo la firma del decreto di vincolo relativo al ponte sul corso d’acqua che lo dichiarava monumento nazionale ora arriva un’altra buona notizia: “Dopo cinque lunghi anni siamo arrivati al dunque, un grazie va alla Soprintendenza, ai carabinieri forestali, a Gianni Pastorino, ad Alice Salvatore, a Giacomo Giampedrone, che mi ha ricevuto diverse volte in Regione, alla Provincia e soprattutto ai combattivi amici del Rio Carne, a Gianfranco Verrando per il suo lavoro certosino con le relazioni tecniche e a Sanremonews” - dice il primo cittadino - “Questa vittoria non salva solo un grande luogo di pregio ma mette al riparo l’acqua del Rio Carne da altri usi. Cinque anni fa ero arrabbiato perché ci portavano via 200 litri al secondo e inoltre avrebbero costruito una mini centralina su un torrente dove poteva arrivare una piena improvvisa che avrebbe potuto portare via tutto. Come può reggere una centralina su un rio che precipita da 1400 a 270 metri, che era il punto in cui volevano fare la centrale, che era uno spazio breve. Non bisogna mai perdere di vista il fatto che non solo è stato salvato un patrimonio, come il ponte che nel frattempo è diventato monumento nazionale visto che abbiamo lavorato su più fronti, ma anche un paradiso ambientale. Volevamo che tutto ciò che riguarda la flora e la fauna presente potesse continuare a vivere. La mobilitazione è fondamentale ma, soprattutto, è fondamentale la conoscenza dei luoghi. Noi, infatti, dalla nostra parte avevamo la conoscenza del luogo, sapevamo di cosa stavamo parlando. Questa lunga battaglia, durata cinque anni, era importante per tutti i Comuni che hanno il dovere di salvare l'acqua. Se perdevamo nessuno si sarebbe ricordato della nostra difficile e lunga battaglia”.
“Non c’era l’autorizzazione preventiva a lavorare sotto il ponte che sarebbe perciò stato completamente danneggiato per cui la Sovraintendenza a suo tempo cassò il progetto, anche perché non si teneva conto di tantissime cose, come per esempio del gambero del fiume” - aggiunge Trutalli - “Inoltre sarebbe diventato concessionario per 30 anni dell’acqua, ma poi l’acqua che fine avrebbe fatto? Ecco perché aggiravano il discorso dell’acqua pubblica, che per me significa lavorare tutti i giorni affinché l’acquedotto sia funzionale. Il progetto interessava tutto l'arco Alpino e così ci siamo rivolti anche alla Commissione Ambiente del Parlamento europeo e alla Commissione Senato-Camera dell'Ambiente. Abbiamo lavorato tanto contestando alla radice il problema con delle interrogazioni regionali specifiche, raccogliendo più di 4mila firme e spendendo un sacco di soldi ma alla fine ce l’abbiamo fatta".
“È giunta poco fa la conferma dell'avvenuto deposito della sentenza. Il ricorso al TSAP di Roma è stato respinto! Che grande, immensa gioia. Grazie a tutti voi per quello che abbiamo condiviso in questi anni, per la nostra lotta che mai ha conosciuto sosta, per il nostro mai esserci persi d' animo, per le amicizie che sono nate e per il nostro coraggio” - dicono gli “Amici del Rio Carne” - ”Grazie a tutti coloro che ci hanno sostenuti dal 2016 ad oggi con solidarietà, firme e contributi economici, grazie a coloro che hanno creduto in noi, a chi ci ha appoggiato senza paura. Davide ha sfidato Golia e ha vinto ancora una volta! Grazie al nostro sindaco e condottiero indomito Roberto Trutalli e al nostro inestimabile Gianfranco Verrando. Grazie ai carabinieri forestali e a tutti i professionisti che ci hanno affiancato con pareri e perizie. E grazie anche al nostro amico gambero”.