Guerra senza quartiere ai forti rincari delle bollette per energia elettrica e gas. Presentato stamattina nella provinciale di Confcommercio, la Piattaforma programmatica di confronto con le forze politiche, in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre.
Dice il presidente provinciale di Confcommercio Enrico Lupi: “E’ volontà della nostra organizzazione, a più voci, per impegnare i candidati alle politiche su diverse tematiche. Quella più pressante è relativa ai costi dell’energia elettrica e del gas. Non è solo una preoccupazione del settore ma dell’economia generale, perché i costi esagerati si riflettono poi sulle famiglie e non c’è più tempo per aspettare. Servono interventi immediati”.
Durissimo Americo Pilati, imprenditore di Federalberghi: “Siamo alla frutta, perché se non arriveranno aiuti a breve, quasi sicuramente gli alberghi quest’inverno non apriranno. Altri rischiano la chiusura e, quindi, siamo estremamente preoccupati. Dispiace che la stagione sia andata benissimo, anche se è vero. Ma gli incassi li abbiamo già spesi con l’elettricità e tutti gli aumenti, quindi non cantiamo vittoria. Parliamo di soldi e di quelli che rimangono agli albergatori a fine stagione. Io stesso, che ho un albergo da 32 camere, sono passati da una bolletta da 4.000 euro e quest’anno da 17.000. Ho incassato 60mila euro in più dell’anno scorso e li ho già mangiati tutti. Io sono qui grazie all’invito del presidente Lupi, ma non ho voglia di parlare con i politici pensando alle infrastrutture per le quali lotto da 40 anni. Cosa vado a dire ai futuri parlamentari? Posso solo ripetere che conoscono i problemi e non servono riunioni, rimango deluso e arrabbiato con la politica”.
Anche i panificatori lanciano un allarme, con il vice presidente nazionale di Assipan, Luigi Giuliani: “C’è il rischio reale che, senza aiuti, non avremo a Natale il pane artigianale ma solo quello industriale. La politica deve darsi una mossa a darci una mano anche perché noi chiediamo di entrare nelle aziende ‘energivore’ perché l’impatto delle bollette è passato dal 5 al 20%, senza parlare di tutti gli altri aumenti. Anche le materie prime crescono ogni settimana e, se noi dovessimo aumentare il pane rispetto agli aumenti che abbiamo, nessuno lo comprerebbe. Non aumentano stipendi e pensioni e, quindi, chiediamo alla politica di mettersi a lavorare seriamente da ieri e non da oggi. Il credito d’imposta non basta più, serve liquidità altrimenti chiudiamo!”
Il documento di sintesi (scaricabile sotto) contiene i contributi pervenuti dai settori merceologici rappresentati dalla Confcommercio in provincia di Imperia, in sintonia con le indicazioni a livello nazionale. Alcuni dei diversi punti.
Europa e collocazione internazionale dell’Italia
L’Italia deve essere protagonista del processo di superamento delle fragilità strategiche europee, in un quadro di compattezza atlantica e di riaffermazione delle ragioni della libertà, della democrazia e del diritto internazionale, violate dall’invasione russa dell’Ucraina. Servono regole che rendano più efficace e trasparente il processo decisionale europeo, nuovi e strutturali strumenti di sostegno degli investimenti europei, una riforma compiuta del Patto di stabilità e crescita, snodo cruciale anche in considerazione dell’ammissibilità degli interventi del c.d. “scudo anti-spread” (BCE- TPI, Transmission Protection Instrument).
Legalità e sicurezza Rafforzamento delle politiche di contrasto della criminalità e presidio del territorio, con una sempre più stretta collaborazione tra Istituzioni e Associazioni imprenditoriali. Realizzazione di campagne di informazione e sensibilizzazione sulla cultura della legalità. Valorizzazione del Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura attraverso l’estensione, in via normativa, della garanzia dello Stato a prima richiesta e l’introduzione di forme di flessibilità per i finanziamenti bancari assistiti dalla sua garanzia.
Contrasto alla contraffazione ed all’abusivismo commerciale.
PNRR, Mezzogiorno e politica di coesione
Tutelare la continuità della governance e delle strutture operative del PNRR per raggiungere gli obiettivi nei tempi stabiliti. Applicare la riserva di almeno il 40% delle risorse PNRR al Mezzogiorno › Rafforzare la capacity building delle amministrazioni locali, indispensabile in ottica PNRR e politica di coesione › Velocizzare la spesa del Fondo per lo sviluppo e la coesione attraverso maggiori sostegni agli investimenti delle imprese. Accelerare l’adozione della riforma degli incentivi alle imprese (prevista dal PNRR).
Riforma dell’IRPEF
Energia: gli aspetti fiscali
Sterilizzare gli oneri generali di sistema nelle forniture di energia nelle more di una riforma di tutti gli aspetti fiscali e parafiscali. Prorogare, rafforzare e rendere più inclusivi i crediti d’imposta per non “energivori” e non “gasivori”. Mantenere l’aliquota Iva al 5% per il metano. Stabilizzare i meccanismi agevolativi in materia di riqualificazione energetica ed edilizia, semplificando le norme, migliorando il meccanismo della cessione del credito e garantendo i controlli.
Energia: le infrastrutture
Rafforzare le infrastrutture di importazione del gas e la produzione nazionale. Accelerare la produzione da fonti rinnovabili e promuovere fiscalmente l’autoconsumo e le comunità energetiche. Ammodernare e rafforzare elettrodotti, asset energetici strategici, sistemi di accumulo dell’energia elettrica.
Energia: le scelte europee
Sostenere l’introduzione di un tetto temporaneo al prezzo di import del gas. Promuovere l’Energy Recovery Fund. Rivedere le regole e i meccanismi di formazione del prezzo all’ingrosso dell’elettricità › Partecipare ai progetti europei sul nucleare di nuova generazione.