Politica - 12 settembre 2022, 20:39

Diano Marina, il consiglio comunale respinge la mozione per l’acqua pubblica delle opposizioni. Za Garibaldi: “Risorsa di tutti, stiamo parlando della gestione”

Inutile l’appello di Bellacicco e Parrella ai consiglieri di maggioranza che hanno votato compattamente contro

Diano Marina, il consiglio comunale respinge la mozione per l’acqua pubblica delle opposizioni. Za Garibaldi: “Risorsa di tutti, stiamo parlando della gestione”

Seduta straordinaria del consiglio comunale di Diano Marina, (la seconda nel giro di due settimane) che si è aperto con un minuto di silenzio in memoria di un ex amministratore comunale degli anni Settanta Renato Damonte chiesto dal presidente del parlamentino Francesco Bregolin.

All’ordine del giorno un unico punto, la mozione presentata dal capogruppo della lista civica di opposizione ‘Diano MarinaMarcello Bellacicco e sottoscritta anche dal gruppo ‘Diano Domani’.

L’acqua è un patrimonio fondamentale dell’umanità che può portare anche a eventi bellici”, ha premesso Bellacicco prima di esporre la sua mozione.  "Premesso che l'acqua costituisce un bene pubblico primario e fondamentale per la comunità, per cui risulta eticamente scorretto e finanziariamente inopportuno che venga posta sotto il controllo di Enti privati, insigni giuristi hanno valutata illegittima tale modifica, per cui qualora tale tesi fosse avvalorata da possibili e probabili sentenze giuridiche in tal senso, si profilerebbero gravi responsabilità di danno erariale, che sarebbe comunque a carico dei cittadini chiediamo al comune di  nona. provare la modifica dell'assetto societario di Rivieracqua da Società consortile per Azioni in Società per Azioni”.

Io condivido una sola cosa – ha detto il sindaco Cristiano Za Garibaldiè che l’acqua deve rimanere un bene pubblico, ma non lo diciamo noi, lo dice la legge in conseguenza anche del referendum. Qua non stiamo parlando di decidere questo, ma come deve essere gestito un servizio idrico che possa essere efficiente, efficace e soprattutto equo. Chi difende la gestione attuale al 100 per cento pubblica, difende un debito di 60milioni di euro. Ci sono comuni importanti che non sono entrati creando grossi problemi. La salvezza di Rivieracqua dipende da un nuovo assetto societario con l’ingresso di un privato le cui quote non possono superare il 49 per cento. Porteremo nel prossimo consiglio comunale la modifica dello Statuto ma sarà solo una presa d’atto. Se fallisse Rivieracqua arriverebbe un privato al 100 per cento”.

Francesco Parrella (Diano domani): “Il privato ha altri scopi, il lucro, non esiste un benefattore. L’iniziativa di porre le condizioni perché arrivi un privato sarà riversata sui cittadini”.

“Mi aspetterei qualche azione più coraggiosa da questi consiglio comunale -ha replicato Bellacicco – io troverei altre vie per garantire l’acqua ai cittadini che non soggiacere alla sceneggiatura, del tipo la facciamo fallire e così entra il privato”. 

Analogo appello è stato presentato da Parrella a ciascun consigliere, invano. 

Diego David

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