Eventi - 12 settembre 2022, 10:59

Poesia dialettale, Vallebona premia i vincitori di “U Giacuré” 2022. Dalla prossima edizione tornerà a Ventimiglia (Foto)

Piazza XX Settembre ospita il XXXV Premio di Poesia Dialettale Intemelio organizzato dall’associazione culturale A Cria

Poesia dialettale, Vallebona premia i vincitori di “U Giacuré” 2022. Dalla prossima edizione tornerà a Ventimiglia (Foto)

Marco Scullino vince il XXXV Premio di Poesia Dialettale Intemelio “U Giacuré” con “Ti me dixi de nu tàixe” in dialetto di Ventimiglia. Secondi ex aequo Raffaella Martini con “Ba-Baijina” in dialetto di Ceriana e Mino Beghello con “A norma” in dialetto di Taggia. I vincitori sono stati premiati domenica pomeriggio in piazza XX Settembre a Vallebona.

L’evento, che ha assegnato i premi ai vincitori dell’edizione 2022, è stato organizzato dall’associazione culturale A Cria nella piazzetta davanti all’Oratorio dedicato alla Natività di Maria. “La XXXV edizione del premio segna una tappa importante per l’associazione culturale A Cria di Vallebona: il decimo anno di organizzazione del concorso. In un’epoca in cui i dialetti vivono costantemente il loro declino è importante mantenere iniziative di questo tipo. La funzione di non lasciar decadere questo importante premio è stata svolta compassione, impegno e con una disponibilità dei giurati che non è mai venuta meno” - ha dichiarato Maria Pia Viale, segretaria del premio, che ha inoltre annunciato - “Tuttavia è sorta spontanea la riflessione se non sia giusto che il premio torni nel luogo in cui è nato, ovvero a Ventimiglia. Abbiamo proposto questa possibilità e siamo felici che sia stata accolta dalla Cumpagnia d’i Ventemigliusi. L’associazione culturale A Cria continuerà comunque ad offrire la propria collaborazione”.

”Il Circolo della Castagnola sarà disponibile ad aiutare Marco Scullino ma temo che sarà difficile eguagliare A Cria perché ha fatto veramente un lavoro splendido – commenta Mauro Merlenghi, presidente del Circolo della Castagnola – sono anni che vengo a questa manifestazione e devo dire che non è facile. Quello che è stato serve da basamento per il futuro e credo che quello che bisogna fare è di non prenderlo come un addio ma semplicemente come una continuazione di questo splendido lavoro negli anni. Offriamo perciò una confezione di castagnole, dolce tipico ventimigliese, al presidente Daniela Lanteri e a Maria Pia Viale come ringraziamento”.

Il concorso, che comprende i dialetti dell’area intemelia intesa territorialmente da Nizza alla valle Argentina e relativi entroterra, quest’anno ha visto la partecipazione di 26 poesie, delle quali la metà hanno ricevuto riconoscimenti dalla giuria composta dal presidente Daniela Lanteri, da Gianni Modena, da Gianni Rebaudo e da Marilisa Sismondini. Il Premio famiglia Adriana Oxilia è stato dato alla poesia “U grande Crepu” di Giovanni Soleri. “Lou pan bagnat” di Alain Gasiglia, invece, ha ricevuto il Premio Circolo della Castagnola di Ventimiglia. “Adieu” di Paola Maccario ha ottenuto il Premio Pro Loco di Vallebona. Il premio Alzani Editore è stato consegnato ad Andrea Guglielmi per “A foura”. Gaspare Caramello con “Nu’ adesciéme” ha ottenuto il premio Comune di Vallebona. Il premio dell'associazione culturale “A Cria” è stato conquistato da Ferdinando Bagnoli con “Pe’ couse”. Il premio centro culturale dialettale Stevanin Carabalona è stato assegnato a Jacqueline Masi-Lanteri per “Scerbàa”. Il premio civiltà contadina Mario e Madalena de funtane è andato a Marco Cassini con “Dau ponte deu ciapin”, mentre Livio Tamagno con “Civéta” ha conquistato il premio della Cumpagnia d’i Ventemigliusi. Infine il premio Marisa Amalberti è stato consegnato alla poesia di Roberto Rovelli: “U fantarsma d’u passau”.

“A Cria è un’associazione piccola ma fa tante cose e soprattutto ha una visione sempre positiva di quello che rimane della cultura dialettale e popolare nonostante i continui gridi d’allarme sulla perdita del dialetto parlato” - ha dichiarato il primo classificato dell’edizione 2022 Marco Scullino, che ha vinto con “Ti me dixi de nu tàixe” per la seguente motivazione della giuria: “Con un componimento lirico di contenuto amoroso improntato ad un’accentuata dignità di stile e caratterizzato da un’elaborata e varia struttura metrica, il poeta si rivolge direttamente alla madre che non è più. I versi nel dialogo di rara bellezza descrittiva sono in armonioso sviluppo, dall’attimo al tempo eterno e racchiudono la potenza di amore di figlio, capace di rendere il tutto in forma di alta poesia”.

Il premio è stato istituito ben 34 anni fa a Ventimiglia dalla studiosa Marisa De Vincenti Amalberti a ricordo del marito Giacomo Amalberti, “Giacumin u Giacuré”, appassionato del dialetto e delle tradizioni locali. La signora Amalberti dovette, per raggiunti limiti di età, passare il testimone all’associazione culturale “A Cria” di Vallebona che, da allora, lo ha portato avanti con grande successo grazie alla presidente Daniela Lanteri e alla segretaria Maria Pia Viale. "Per quindici anni la rassegna “Vallebona ospita U Giacuré ha permesso a vincitori e vinti di declamare in piazza la propria poesia dando vita ad intime serate nella cornice della piazza dell’Oratorio che rimarranno nella memoria di tutti. Un percorso ininterrotto nonostante la pandemia e la pioggia indesiderata e imprevista dell’anno scorso, che ci costrinse a continuare la premiazione all’interno della chiesa" - ha detto Maria Pia Viale.

Il pomeriggio immerso nella poesia dialettale è stata allietato da musica di qualità grazie agli insegnanti della Scuola MusicArte Camporosso. “A nome dell’associazione culturale A Cria desidero ringraziare la giuria, le famiglie Amalberti, Saredi e Oxilia, la Cumpagnia d’i Ventemigliusi, Alzani Editore, il Comune di Vallebona, l’associazione pro loco di Vallebona e il Circolo della Castagnola di Ventimiglia che, con i loro premi, contribuiscono a valorizzare la manifestazione. Infime un ringraziamento va al parroco don Salvatore Crisopulli per la concessione degli spazi necessari alla realizzazione della manifestazione” - ha concluso Maria Pia Viale.

Le poesie dell’edizione 2022:

“A foura” di Andrea Guglielmi- in dialetto di Vallebona

“A me’ maire” di Giovanni Natalino Trincheri – in dialetto sanremasco

“A norma” di Mino Beghello – in dialetto di Taggia

“A vita en tu duruu” di Mariuccia Martini – in dialetto di Isolabona

“Adieu” di Paola Maccario – in dialetto di San Biagio della Cima

“Ba-Baijina” di Raffaella Martini – in dialetto di Ceriana

“Begaricia” di Ovidio Bosio – in dialetto ventimigliese

“Cianzu Ancù” di Isabella Mangone – in dialetto di Ventimiglia

“Civéta” di Livio Tamagno – in dialetto di Bajardo

“Cume u l’è andau u mercau?!” di Giovanni (Ivano) Lanteri – in dialetto di Poggio

“Dau ponte deu Ciapin” di Marco Cassini – in dialetto di Apricale

“Destinassiùn” di Vincenzo Bolia – in dialetto sanremasco

“L’ertu legiu devegnì” di Stefano Albertieri – in dialetto di Vallebona

“Lou pan bagnat” di Alain Gasiglia – in dialetto nizzardo costiero

“Luna e su” di Pierina Giauna – in dialetto di Ventimiglia

“Nu’ adesciéme” di Gaspare Caramello – in dialetto ventimigliese

“Pe’ couse?” di Ferdinando Bagnoli – in dialetto sanremasco

“Pumpijana, u me’ paìse” di Lorenzo Verrando – in dialetto di Pompeiana

“Scerbàa” di Jacqueline Masi-Lanteri – in dialetto brigasco, variante di Realdo

“Sebastién, gatu ucraìn” di Carlo Gallinella – in dialetto ventimigliese

“Ti me dixi de nu tàixe” di Marco Scullino - in dialetto di Ventimiglia

“U fantarsma d’u passàu” di Roberto Rovelli – in dialetto di La Mortola

“U grande crepu” di Giovanni Soleri – in dialetto di Vallecrosia

“U pusétu du lìchidu” di Mauro Maccario – in dialetto di Soldano

“U stagiu” di Enrica Carlo – in dialetto sanremasco

“Una garcuna du’46” di Fiorella Borfiga – in dialetto di Isolabona

 

Le poesie fuori concorso:

“Scangià” di Mario Saredi – in dialetto di Camporosso

“De séira” di Maria Pia Viale – in dialetto di Vallebona

 

Elisa Colli

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