Politica - 08 settembre 2022, 12:29

Sanremo: l'estate sta... finendo, tracciamo un bilancio delle attività con il presidente di Confcommercio

La soddisfazione per Andrea Di Baldassare in chiave alberghiera un po' mitigata dal tipo di clientela del 'food & beverage' che ha abbassato la media scontrini. Nei negozi segno negativo tra il 20 e il 30%

Sanremo: l'estate sta... finendo, tracciamo un bilancio delle attività con il presidente di Confcommercio

A pochi giorni dalla fine dell’estate abbiamo voluto tracciare un bilancio del settore commerciale a Sanremo, in particolare quello del food & beverage, che è tornato a vivere in serenità dopo la pandemia che ha dettato aperture e chiusure per circa 2 anni. Lo abbiamo fatto con Andrea Di Baldassare, presidente della Confcommercio matuziana.

“Siamo soddisfatti sul piano dei numeri – ha detto – in particolare quelli entusiasmanti degli alberghi. Un po’ meno per lo shopping, per il quale si è lavorato meno degli anni scorsi, soprattutto in funzione dell’assenza di molti clienti dell’Est europeo che sono da sempre molto importanti per la città dei fiori”.

A marzo, sia per il Covid che per la guerra, le previsioni non erano particolarmente allettanti ma, alla fine, l’estate è stata molto positiva: “Non erano particolarmente rosee ma, a Sanremo abbiamo avuto una clientela diversa dallo scorso anno. Ci sono stati molti più tedeschi che, solitamente girano meno nei bar e nei negozi. Pur con tutto ciò non ci lamentiamo, perché abbiamo registrato dati importanti anche se non come lo scorso anno. Dobbiamo lavorare per capire quelli che sono i flussi turistici che interessano alla nostra città. Sul piano dei numeri nudi e crudi, possiamo confermare come gli alberghi abbiano viaggiato su numeri dello scorso anno con una discreta percentuale in più. Come detto molto male per lo shopping, visto che i negozi hanno visto un calo del 20/30% rispetto al 2021. E, nonostante in molti abbiano notato sale e dehors sempre pieni, quest’anno nei bar e nei ristoranti registriamo una discesa degli incassi del 10/15%. Un dato figlio del tipo di clientela che ha abbassato lo scontrino medio nelle strutture”.

Finita la stagione clou dell’anno si vive con preoccupazione l’autunno e l’inverno, soprattutto per lo spettro degli aumenti delle bollette, già inquietanti nelle ultime settimane: “Qui deve intervenire la politica che deve essere finalmente basata sui fatti e non sulle parole. Noi arriviamo da tre anni difficili, tra pandemia e guerra e ora siamo alle prese con i rincari. Non è solo un problema di gas, corrente e altre, ma anche la merce che sta arrivando a prezzi altissimi. Noi rischiamo seriamente di non rimanere una località che vive di turismo tutto l’anno. Ci sono colleghi che stanno seriamente pensando a una chiusura invernale, che porterebbe strade e piazze buie con ovvi pericoli per tutti. C’è chi sta seriamente pensando di non rientrare più nemmeno nei costi”.

Quest’estate a Sanremo non sono mancate le polemiche legate all’eccessivo ‘allargamento’ dei dehors, nonostante la concessione di ‘spazio aperto’ da parte del Comune: “Posso dire che l’Amministrazione ci è sempre stata vicina – risponde Di Baldassare – e serve elasticità dall’una e dall’altra parte. Anche l’imprenditore deve capire che, seppur sia difficile dire di no a un cliente, a volte si esagera. E lo dico anche a me stesso. Negli ultimi anni l’Amministrazione ci è venuta incontro e, quindi, dobbiamo capire che si vanno a creare molti disagi, anche se non è facile dire di no pur sapendo di andare contro la Legge”.

Un pensiero al futuro, magari facendo finta che non ci siano guerra e rincari per i prossimi mesi. Mirino che, per Sanremo è puntato verso le feste di fine anno e sul Festival: “Facendo i debiti scongiuri speriamo in una stagione autunnale e invernale importante. Ma, tra la guerra e le ‘rimanenze’ del Covid ci preoccupano. Speriamo in un momento di ripartenza, visto che sarebbe il primo inverno totalmente senza Covid. Anche in questo caso voglio sensibilizzare la parte politica, senza la quale l’imprenditore non riesce a lavorare. Noi dobbiamo fare concorrenza ai competitor a noi vicini, come i francesi, che sono stati aiutati molto più di noi, con la possibilità di reinvestire nelle aziende con un aspetto psicologico più forte dell’imprenditore italiano. La politica deve fare attenzione perché rischiamo un impoverimento del territorio, non solo economico ma anche della bellezza e delle qualità da offrire”.

Carlo Alessi

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