Attualità - 06 settembre 2022, 12:00

Valli Arroscia e Impero... 'non c'è campo!': zone economicamente non interessanti ma manca la connessione

“La rete – evidenzia il nostro lettore Alberto Gabrielli - renderebbe immediatamente vivibili ed abitabili nuclei insediativi affascinanti (penso in particolare a quelli ancora in buono stato, come ‘Le Salse’ e ‘Valcona’ di Mendatica) e recuperabili quelli più isolati (penso a Dova, Isola, in val Tanarello ma a migliaia di altri sparsi sulle Alpi e gli Appennini)".

Valli Arroscia e Impero... 'non c'è campo!': zone economicamente non interessanti ma manca la connessione

La rete internet è oggi assolutamente necessaria, più ancora della viabilità ordinaria, per motivi di sicurezza, di lavoro, si svago. Escludere gran parte del territorio montano da questo servizio è un crimine anche ai sensi degli art. 41 e 43 della Costituzione.

Perché non c’è campo? Perché affidando al ‘mercato’, la costruzione della rete, questo la realizza solo dove la convenienza economica si fa interessante. E che importa connettere un pascolo alpino dove non acquisteresti alcun nuovo cliente? Chi ci va sicuramente ha già un contratto, quindi il mercato non crescerebbe, (anche se quel contratto non è servito e quindi neppure rispettato). Eppure le conseguenze sono immense.

Rendi tutti quegli ambienti insicuri e metti in pericolo chi li frequenta, privandoli di soccorso ed impedendo di fruirne per lavoro e/o per svago. E di conseguenza condanni un patrimonio collettivo di spazi, di insediamenti storici, di manufatti, all’abbandono definitivo, con buona pace dei continui mugugni dei cittadini ed i proclami in ‘difesa del territorio’ e del suo presidio. Quest’ultimo è, fra l’altro, un termine ambiguo che si sbandiera a parole e che si pensa di realizzare solo in modo distorto con interventi dettati da interessi speculativi con conseguenti disastri ambientali, e violenti impatti paesaggistici.

“La rete – evidenzia il nostro lettore Alberto Gabrielli - renderebbe immediatamente vivibili ed abitabili nuclei insediativi affascinanti (penso in particolare a quelli ancora in buono stato, come ‘Le Salse’ e ‘Valcona’ di Mendatica) e recuperabili quelli più isolati (penso a Dova, Isola, in val Tanarello ma a migliaia di altri sparsi sulle Alpi e gli Appennini). Senza bisogno di altre grandi infrastrutture impattanti come una viabilità eccessiva la cui manutenzione è resa sempre più difficile dai cambiamenti climatici. Ma, al contrario, con interventi da vera transizione ecologica, ad iniziare dall’autosufficienza energetica. E con ricadute importanti anche in termini urbanistici per i piccoli comuni. E allora: la concessione ai gestori privati di spazi pubblici (come l’aere) deve in modo vincolante essere subordinata alla fornitura del servizio di rete all’intero territorio interessato, comunale, provinciale, statale. Oppure non concessa o revocata. Questo precisa la Costituzione. Oltre, naturalmente, al buon senso che pretende servizi per l’intera società e non profitti per pochi”.

Carlo Alessi

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