"Una situazione come questa non si era mai verificata in passato. Per la prima volta l'aumento straordinario dei costi ci obbliga a prendere delle contromisure”. È il grido di dolore di Americo Pilati, presidente Federalberghi del Golfo dianese.
Pilati si rivolge direttamente ai colleghi albergatori di tutta la Liguria e lancia un appello: “Se vogliamo salvare la stagione invernale e primaverile, tutelando il lavoro dei nostri dipendenti, la mia proposta per non fallire è quella di fare cartello in tutta la Liguria per costringere i nostri partner tour operator ad accettare un aumento di 5/15 euro al giorno rispetto alle tariffe stabilite in aprile quando abbiamo firmato i contratti. L'alternativa è altrimenti quella di aprire a maggio e di chiudere a settembre".
Intanto, volge al termine una stagione caratterizzata dall’aumento della presenza di stranieri, mentre italiani se ne sono visti di meno, evidentemente più attratti, dopo le riaperture post pandemia da mete estere meno costose.
Sul punto Pilati dichiara al nostro giornale: “È ora di cambiare registro e mi riferisco agli amministratori anche per quanto riguarda il conteggio delle presenze. Essendo lievitati i prezzi di energia, derrate alimentari e di ogni cosa rispetto alla sottoscrizione dei contratti una presenza in più, mediamente, per una struttura medio-piccola equivale a un costo minimo di 20 euro in più”.
“Ormai- conclude il presidente Pilati – solo strutture che applicano tariffe alte possono assorbire il colpo dell’aumento dei prezzi in corsa, non certo la tipologia di alberghi che caratterizza l’offerta della nostra zona”.
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