Attualità - 27 agosto 2022, 07:11

Bajardo: un rabdomante per l'acqua, il Sindaco "Ora un progetto con geologi e ingegneri ma almeno non andremo al buio" (Video)

Il primo cittadino ha anche confermato di essere pronto a mettere i soldi di tasca propria se ci saranno problemi dalla Corte dei Conti

Bajardo: un rabdomante per l'acqua, il Sindaco "Ora un progetto con geologi e ingegneri ma almeno non andremo al buio" (Video)

La decisione di Bajardo di ingaggiare un rabdomante per trovare nuove falde acquifere ha fatto molto discutere in queste ore, portando anche all’intervento del ‘Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze’. L’ente, che promuove l'indagine scientifica in ciò che è paranormale o appunto appartiene all'ambito delle pseudoscienze, ha sostenuto l’inefficacia del provvedimento. Siamo andati nel piccolo paese dell’entroterra per chiedere al Sindaco, Remo Moraglia, cosa ne pensa.

“Arriviamo da un periodo di siccità molto importante – sostiene in primo cittadino - e senza piogge vere da mesi. Bajardo ha cinque sorgenti delle quali due sono secche già da luglio. Le riserve idriche sono sempre meno e, a inizio agosto siamo dovuti ricorrere ai rifornimenti dei Vigili del Fuoco con un’autobotte da 8.000 litri al giorno. Abbiamo così pensato al rabdomante di Apricale che, nei mesi scorsi ha trovato un pozzo che offre 250 metri cubi d’acqua al giorno e che ha risolto i problemi idrici del paese. Abbiamo così chiesto un intervento di Renato Labulani che, insieme agli altri componenti della giunta, abbiamo fatto un giro nei boschi. Ci ha segnalato cinque posizioni con acqua sotterranea che si trova tra i 120 e i 250 metri di profondità”.

Tante polemiche ma, effettivamente, il rabdomante ha trovato l’acqua: “Sono falde acquifere che devono ovviamente essere intercettate, con lo scavo di un pozzo e la verifica delle qualità dell’acqua. Non dimentichiamo che la rabdomanzia è un’antica arte usata dai nostri nonni per la ricerca dell’acqua”.

Cosa risponde ha chi l’ha attaccata? “Mi hanno accusato di avere usato soldi pubblici per dare un incarico a una persona senza titoli ma che, comunque, ha delle capacità in questo campo. Io confermo che, se ci fossero problemi con la Corte dei Conti, sono pronto a mettere di tasca mia i 300 euro spesi per il rabdomante”.

Non dimentichiamo che, l’estate difficile che stiamo vivendo si potrà riproporre il prossimo anno: “Stiamo vivendo in una zona che vede un deciso cambiamento climatico. Il progetto dei sondaggi e di analisi dell’acqua hanno dei costi e il nostro comune non ha certo i fondi per intervenire direttamente. Ora andremo a cercare finanziamenti per creare nuovi invasi e cercare le fonti con un progetto che sarà seguito da geologi e ingegneri, per andare a testare le sorgenti. Quella del rabdomante è stata una scelta per non andare a perforare al ‘buio’ nelle zone attorno al paese”.

Carlo Alessi

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