Venerdì 19 agosto alle ore 21,00 presso il Floriseum. Il "sogno babilonese" che dà il titolo al libro è quello degli inglesi (e non solo) i quali alla Belle époque acquistavano fasce in Riviera per costruirvi giardini (e ville) a strapiombo sul mare che facevano pensare a quelli pensili di Semiramide.
Il primo di questi, quello di James Henry Bennet, è l'oggetto del libro che si dipana con la storia del giardino, dello Château Grimaldi/Voronoff e dei suoi abitanti: - Bennet, appunto che introdusse in zona la nozione di giardino di acclimatazione, facendo arrivare dall'emisfero australe centinaia di rarissime piante che gli permisero di creare nei pressi della torre (nella quale alloggiava) un vero "eden tra le rocce" e che vi ricevette ospiti illustri quali la regina Vittoria, lo scrittore Stevenson "(L'Isola del tesoro"), Thomas Hanbury e il suo capo giardiniere Berger (che seguirono il suo esempio e con cui Bennet effettuò scambi di piante e di idee), ecc., - Ella Waterman che costruì la villa vivendovi una vita non esente da deliri e dallo spiritismo. Uno dei figli venne seppellito nel giardino e un'altra fu amante di D'Annunzio al quale verosimilmente finirono parte dei soldi ricavati dalla successiva vendita della villa. - Sigmund Appenzeller, tra i maggiori protagonisti della società della Riviera dell'epoca. Curava l'imperatrice Sissi. Creò l'immenso sanatorio di Gorbio. Ampliò vistosamente la villa. - e infine il noto chirurgo-ricercatore Serge Voronoff.
Il libro contiene una straordinaria documentazione fotografica (51 immagini rare o inedite) e delle rigorose schede botaniche dovute alla grande paesaggista Tudy Sammartiini e a J-C Lafaye (in collaborazione con Ursula Piacenza). La bibliografia consta di 24 opere (in italiano, francese, inglese, tedesco e polacco) e di documenti inediti tratti da archivi italiani e francesi.