Dopo anni di pandemia i viaggiatori sentono la necessità di tornare a viaggiare, anche più di prima. Questa estate si è verificato quindi un boom di prenotazioni per cercare di recuperare le vacanze e i viaggi annullati durante il periodo pandemico. La voglia di viaggiare sta riportando il settore del turismo ai ritmi pre-pandemici, ma qual è il problema? Che le aziende non si sono adeguatamente preparate per far fronte a un tale aumento di richieste.
L’estate è per eccellenza il momento in cui il numero di passeggeri aumenta vertiginosamente sia in Italia che in Europa. In tali condizioni le compagnie aeree stanno letteralmente rovinando i piani dei viaggiatori a causa delle centinaia e centinaia di voli cancellati per l’estate o che comunque hanno accumulato un forte ritardo.
Durante la pandemia, quando il traffico aereo è stato ridotto al minimo, i vettori si sono visti costretti a operare dei tagli al personale di addirittura due terzi. Ciò significa che nel momento della ripresa non ci sono abbastanza operatori, quelli disponibili devono fare dei turni massacranti e le compagnie aeree non riescono a offrire un servizio soddisfacente alla clientela.
Ma cosa sta succedendo negli aeroporti
I voli cancellati per l’estate stanno facendo impazzire i viaggiatori che non sanno se riusciranno a raggiungere la meta delle loro vacanze. Le motivazioni dei numerosi disservizi aerei sono tante. In primis, troviamo i tagli al personale realizzati durante gli anni della pandemia. I numerosi lockdown e le forti limitazioni agli spostamenti tra le nazioni hanno quasi azzerato il traffico aereo e le compagnie, per far fronte alla situazione, si sono viste costrette a licenziare buona parte del personale.
I pochi operatori rimasti si stanno quindi sobbarcando orari lavorativi pesanti che non garantiscono le giuste ore di riposo a fronte di un salario che non cresce. Questa situazione sta portando a numerosi scioperi del personale e a forti disagi per i passeggeri che avevano già prenotato i voli.
Le compagnie hanno quindi dovuto eliminare i costi extra e limitare al minimo gli investimenti, facendosi trovare impreparate durante la ripresa. I passeggeri, coloro che risentono più di tutti della situazione, sono motivati a ottenere giustizia e si appoggiano a team di legali specializzati nel settore come quelli del famoso portale italiano Vacanza Rovinata per ottenere il rimborso per un volo cancellato. I disservizi sono infatti di natura diversa, ma tutti ugualmente gravi per i passeggeri.
I bagagli si accumulano
Se i voli maturano un considerevole ritardo o vengono cancellati quando i viaggiatori si trovano già in aeroporto, una naturale conseguenza è l’accumularsi dei bagagli. Nonostante i responsabili degli aeroporti diano la colpa ai viaggiatori, il reale motivo di questo fortissimo disagio è il taglio di migliaia di posti di lavoro. Dato che non c’è abbastanza personale a disposizione per gestire tali flussi di viaggiatori, i bagagli si accatastano nei magazzini.
Migliaia di voli cancellati, centinaia di bagagli persi o momentaneamente smarriti perché non partiti insieme ai legittimi proprietari, si può dire che negli aeroporti europei stia regnando il caos. Il problema è che l’assenza di personale non soltanto causa un disagio immediato ma rischia di prolungarlo per settimane, tempo necessario per restituire le valige ai proprietari.
Tanti voli serali e prezzi raddoppiati
È emblematico il caso Lufthansa, ma insieme a lei si possono citare anche altre compagnie come KLM o Ryanair. Lufthansa ha già cancellato circa 3.000 voli programmati per luglio e agosto, prediligendo in particolar modo i voli serali o al limite pomeridiani. Questa scelta sembra essere stata fatta per salvaguardare maggiormente le tratte verso destinazioni turistiche, a scapito però dei collegamenti interni.
Tra i principali hub interessati dalle cancellazioni spiccano gli aeroporti londinesi di Heathrow e Gatwick, il francese Charles de Gaulle e l’Amsterdam. Sono poi coinvolti anche gli aeroporti spagnoli e tedeschi su cui fanno scalo Ryanair e EasyJet.
Senza contare che molte compagnie hanno alzato i prezzi vertiginosamente con tratte anche da oltre 500 euro per mete europee relativamente vicine. E, ovviamente, i passeggeri che si vedono cancellato un volo di un tale importo sono doppiamente arrabbiati. Per questo si informano su come ottenere il rimborso per un volo cancellato, sperando di poter recuperare il proprio investimento e viaggiare il prima possibile.
Scioperi e personale stressato
La mancanza di un numero adeguato di operatori porta i vettori a esasperare il personale rimasto. Con stipendi bassi e turni astronomici, i lavoratori rimasti stanno scioperando sempre di più, chiedendo che i propri diritti vengano ascoltati.
La lunga estate di scioperi è iniziata già a giugno e minaccia di proseguire almeno fino ad agosto. Ad essersi mosse sono state le organizzazioni sindacali di piloti e assistenti di volo di compagnie come Ryanair, EasyJet, Volotea e Malta Air. I disagi riguardano quindi molte compagnie low cost, ma non solo.
Il sindacato dei lavoratori di Lufthansa, ad esempio, ha chiesto un aumento della retribuzione poiché i salari sono stati considerati inadeguati. E casi simili hanno colpito diversi vettori. Gli scioperi si stanno verificando sia a livello locale che nazionale con centinaia di migliaia di passeggeri costretti a rimanere a terra.
Gli scioperi sono quindi un ulteriore fattore che si unisce agli altri da cui dipendono i forti ritardi e le cancellazioni, e tutti insieme rischiano seriamente di paralizzare il traffico aereo.
Perché le compagnie eseguono dei tagli?
Le compagnie aeree di tutto il mondo hanno fatto ricorso a considerevoli tagli per cercare di evitare il fallimento economico dovuto alla pandemia. D’altronde, il settore del turismo era stato particolarmente florido negli anni precedenti, le compagnie avevano molto personale attivo e alti costi da sostenere. Così molti, per salvarsi sul breve periodo, hanno effettuato consistenti tagli al personale, essendo stato uno dei settori maggiormente colpiti dai blocchi dovuti alla pandemia.
In alcuni casi sono direttamente intervenuti i Governi, ma sarebbe servito più sostegno per evitare il collasso delle compagnie aeree. Queste quindi hanno visto come unica strada la riduzione dei posti di lavoro.
Alcune misure di riduzione dei costi hanno riguardato il personale interno mentre altre i costi esterni legati agli aeromobili. Pur di continuare a viaggiare con la minima spesa, quando i passeggeri a voler volare erano ancora pochi, si sono verificati molti casi di voli fantasma, chiamati così perché i velivoli erano semivuoti.
Si tratta inoltre di un cane che si morde la coda poiché serviranno molti mesi di attività per coprire le perdite, anche se dall’altro lato sono richiesti maggiori investimenti per far fronte alle nuove misure di sicurezza necessarie per poter volare.
Quali sono le compagnie aeree che cancellano più voli
Il podio cambia ogni giorno in base agli scioperi indetti dai sindacati. Tuttavia, si sono aggiudicati più voli cancellati per l’estate compagnie come Lufthansa, KLM, Ryanair, EasyJet, British Airways, Turkish Airlines, Vueling e Transavia.
A essere più interessate sono le compagnie aeree low cost poiché l’allentamento delle restrizioni pandemiche ha portato molti viaggiatori a prenotare voli “all’ultimo minuto”, dato che fare programmi in un simile periodo storico non è sempre possibile né semplice. Le compagnie si sono affrettate a riassumere personale ma molti operatori non erano più disponibili.
Chi tutela i viaggiatori in caso di disservizio da parte della compagnia aerea?
I passeggeri di voli realizzati all’interno dell’Unione Europea o comunque da compagnie aeree europee sono particolarmente tutelati dalla normativa comunitaria. Nello specifico è il Regolamento CE n. 261/2004 a stabilire regole comuni in materia di compensazione e assistenza ai passeggeri in caso di negato imbarco, di cancellazione del volo o di ritardo prolungato.
In forza di questa normativa i passeggeri possono chiedere un rimborso per volo in ritardo, cancellato o quando la compagnia gli nega l’imbarco a causa di overbooking. In certi casi i passeggeri possono ottenere l’intero prezzo del biglietto, più eventuali altre spese extra che si sono dovuti sobbarcare durante l’attesa, mentre in altri hanno diritto a un risarcimento di un importo stabilito dalla legge e che varia da 250 a 600 euro in base alla lunghezza della tratta. Ci sono persino casi nei quali ai passeggeri spetta sia il rimborso che il risarcimento.
La legge fornisce quindi dei diritti ai viaggiatori, ma chi può farli rispettare? Possono farlo i viaggiatori stessi rivolgendosi direttamente alle compagnie aeree, anche se queste sono spesso restie a risarcire il danno arrecato. Possono impiegare diverse settimane anche soltanto per rispondere a una e-mail e diversi meni per effettuare il pagamento.
Ecco perché sono sorti team di legali specializzati nella salvaguardia dei diritti dei passeggeri affinché ottengano nel minor tempo possibile ciò che gli spetta. In questo periodo c’è stato infatti il boom di richieste di rimborso di persone che in fretta e furia volevano recuperare l’investimento e salvare le vacanze.
Quando puoi richiedere il rimborso e salvare la vacanza
Il rimborso può essere richiesto nel momento in cui il proprio volo subisce un ritardo di almeno 5 ore oppure viene direttamente cancellato senza alcuna comunicazione da parte della compagnia. Spesso ai passeggeri di voli cancellati vengono offerte soluzioni alternative ma, nel caso in cui i viaggiatori rinuncino a continuare il viaggio, hanno diritto a ottenere il rimborso. Questo può essere chiesto anche per un negato imbarco nell’importo totale se si rinuncia al viaggio o parziale se la compagnia offre una classe inferiore.
Il risarcimento, invece, può essere richiesto se il proprio volo subisce un ritardo di 3 o 4 ore oppure se viene cancellato ma il passeggero decide di sfruttare il volo o il mezzo alternativo proposto dalla compagnia aerea.
Il vettore è inoltre tenuto a garantire l’assistenza ai passeggeri già dopo le prime due ore di attesa. Nel caso in cui non fornisca gratuitamente cibo, bevande, accesso alle comunicazioni, trasporti e alloggi, dovrà rimborsare completamente le spese sostenute dai passeggeri.