La Rete d’Impresa Vite in Riviera in questi giorni ha inviato alle istituzioni locali e regionali, alle associazioni di categoria, ai prefetti, e ai sindaci dei comuni dove sono ubicate le aziende, una comunicazione molto importante finalizzata ad evidenziare quanto il comparto agricolo, e vitivinicolo in particolare, sta subendo in questa estate.
I punti più critici rilevati sono:
- Aumenti sconsiderati del costo dell’energia e dei carburanti, già a partire da fine 2021.
- Difficile approvvigionamento di bottiglie di vetro da gennaio 2022, sino ad arrivare a settimane di completa assenza di consegne e di impossibilità di reperire merce a prezzi certi.
- La situazione climatica con temperature elevate e carenza di risorse idriche con grossa sofferenza, soprattutto per i giovani vigneti, nel portare a corretta maturazione le uve.
- Presenza incontrollata di animali selvatici quali, daini, caprioli, cinghiali (ad oggi con abbondanti cucciolate al seguito), gazze, tassi, e da fine luglio sono apparsi anche i primi fagiani.
Come se non bastasse nelle ultime settimane, nel primo entroterra di Albenga (SV) un devastante incendio di proporzioni gigantesche ha danneggiato la popolazione, ha minacciato grosse porzioni di vigneti, nella zona che risale verso Arnasco (SV) detta delle Marixe e ha colpito duramente la prossima vendemmia di alcune aziende vitivinicole.
Massimo Enrico, Presidente di Vite in Riviera afferma: "A fronte di tutte queste problematiche riteniamo che serva un cambio di passo da parte di tutti, dalla politica, alle associazioni di categoria, dai consorzi alle reti d’impresa, da parte delle singole aziende, ai funzionari regionali, a quelli degli Ispettorati, ai Sindaci dei comuni".
L’obiettivo di Vite in Riviera è quello di promuovere il territorio e fare sistema per far conoscere ed apprezzare le bellezze e le eccellenze del Ponente Ligure ma anche di sensibilizzare tutte le istituzioni sulle necessità delle aziende coinvolte.
"Va rivisto il modo di operare e di concepire qualunque forma sia di contributo, che di finanziamento, oltre a riformare e creare una politica agricola regionale, oggi palesemente assente» continua Massimo Enrico, «perché non possiamo permetterci di farci trovare impreparati e/o di essere ostaggio di nessuno in futuro".
Uno dei punti focali che viene evidenziato con forza dalla rete, è relativo alla valenza che i cacciatori e gli ambiti di caccia oggi hanno. Purtroppo nella presenza di fauna selvatica qualcosa sembra essere sfuggito.
Da un confronto tra tutte le aziende della rete inoltre si evince che sia necessaria una revisione urgente dei parametri di assegnazione di nuove superfici vitate e di verifica sulla reale situazione delle superfici vitate in essere e della loro consistenza. Gli eventuali ettari di vigneti dismessi e non produttivi, dovranno conseguentemente essere rimessi a bando nella sola nostra Regione e occorre riformare totalmente l’assegnazione delle nuove superfici.
"Accontentare con una superficie minima tutti, oggi non serve a nessuno. Occorre snellire/semplificare le procedure per l’accesso e la pulizia dei terreni confinanti incolti e/o abbandonati, sia per la tutela delle produzioni (vedi flavescenza dorata) sia per un più forte presidio del territorio", spiega Massimo Enrico.
Vite in Riviera inoltre tocca un argomento molto importante per tutte le aziende nazionali: PSR e OCM piuttosto che il PNRR. Queste forme di finanziamento/contribuzione necessitano di alcuni aggiustamenti al fine di orientarli a sostenere le aziende su quelle che saranno le sfide future (nuove attrezzature a minor impatto, sistemi di irrigazione con contributi idonei ai consorzi irrigui, difesa dei terreni, pratiche snelle per la realizzazione di pozzi, incentivi per studi di ricerca su vitigni resistenti alla siccità… ecc) con una contributo a favore delle aziende e/o loro aggregazioni, che non può essere, come nella maggior parte dei casi al 50%.
Ad oggi il mondo agricolo e vitivinicolo sono un fiore all’occhiello per tutta la Regione, grazie anche alle attività di promozione poste in essere negli ultimi 4 anni. Due fatti testimoniati pienamente dalla richiesta sempre più pressante di prodotti con un livello qualitativo in grado di competere sia livello nazionale che internazionale.
I viticoltori e olivicoltori di Vite in Riviera si sentono custodi del territorio, sono consapevoli di poter e voler crescere ancora ma per fare ciò sono convinti che occorra tornare ad una forte condivisione tra tutte le parti coinvolte, ognuno nel rispetto del proprio ruolo, che deve essere orientato ad un obiettivo comune.