“La cosa bella della riunione di oggi è stato il dialogo aperto e un confronto vero, per dare forza, credibilità all’anima centrista che è prevalente nel nostro paese”.
Sono le parole di Marco Scajola, Assessore regionale che era insieme a molti esponenti politici della nostra provincia. Insieme a lui i Sindaci di Taggia (Mario Conio), Diano Marina (Cristiano Za Garibaldi), Vallecrosia (Armando Biasi) e Badalucco (Matteo Orengo), ma anche Giuseppe Di Meco, Davide Lamonica, Chiara Cerri e Giuseppe Sbezzo Malfei.
Alla riunione c’erano personaggi come Carlo Calenda, Mariastella Gelmini e il Ministro Cingolani. Tutti insieme – prosegue Scajola - per costruire un modello politico basato sulla concretezza che parta di chi fa fare ovvero dagli Amminsitratori locali. L’intenzione è quella di esportare il modello Liguria anche nel resto d’Italia”.
“C’è una bella energia – ha detto Giovanni Toti - una bella vitalità in questa sala. Grazie se siete qui oggi, voglio ringraziare chi viene da Roma, dal Lazio che l’anno prossimo andrà a elezioni insieme alle politiche, e chi è venuto da più lontano, da Reggio Calabria ed è partito all’alba. Credo che tutta questa partecipazione sia sinonimo di vitalità. Lo dico con affetto a chi in queste ore continua a dire ‘il centro è mio, è nostro’: il Centro è di tutti, di tutti coloro che sono saliti su un autobus stamani all’alba per essere qui, dei tanti amministratori dei piccoli comuni che si occupano dei cittadini per pochi euro quasi fosse volontariato e dei tanti militanti che montano gazebo durante le campagne elettorali. Tutti continuano a dire che vedono un Centro pieno di generali e con pochi voti: non è la nostra ambizione costruire il palco della Piazza Rossa con i generali e le medaglie appuntate sul petto. Anzi, se ho un’ambizione è di costruire un cantiere che diventi un grande movimento politico, un’area culturale che abbia dei generali ma in cui quei generali siano cambiabili su volontà degli iscritti, che ruotano secondo il tempo e le stagioni, che diano il loro contributo ma non si sentano indispensabili. Abbiamo messo l’Italia al centro perché di leader che si sono considerati il centro dell’universo, per poi scoprire con delusione che non lo erano pochi anni dopo, ne abbiamo visti passare troppi”.
Toti ha ringraziato a chi è venuto dalla Liguria: “Un pezzo delle idee e delle convinzioni che la buona politica può esistere, può risolvere i problemi, che si può cambiare la storia di un territorio impegnandosi, che la pragmaticità alla fine viene premiata dagli elettori più della velleitarietà, quelle convinzioni e idee ci sono venute e ci sono cresciute governando la Regione Liguria e le tante città che abbiamo conquistato”.
“Essere moderati – ha proseguito il Presidente della Regione - non significa essere moli, ondivaghi, incerti: noi saremo nettissimi, abbiamo convinzioni granitiche, solidissime ma queste convinzioni non ci impediscono di dialogare con tante persone passate su questo palco anche con visioni un po’ diverse dalla nostra. Ma se ci chiudiamo al confronto, chiudiamo alla cosa più alta e nobile della politica, ovvero la possibilità di trovare un programma comune e la massa critica per poterlo realizzare. Quindi serve grande chiarezza di idee ma anche grande capacità di dialogo: queste sono le qualità dei moderati”.