"Le dimissioni del direttore generale sono soltanto l'ennesima dimostrazione del fatto che Toti non è all'altezza di gestire la delega alla sanità".
Questa la conclusione a cui è giunto Cristian Quesada, segretario provinciale del Partito Democratico, in merito alle dimissioni del direttore generale dell’ASL 1, Silvio Falco. "Dopo mesi di continui tira e molla Falco ha dato le dimissioni perché non d'accordo su alcune scelte che avrebbero comportato gravi danni all'ASL 1. - denuncia Quesada - Pur non dichiarandolo, le dimissioni sono arrivate per gli screzi a causa della mancata firma del contratto col privato per la gestione dell'ospedale Saint Charles. Se ciò venisse confermato verrebbe meno il principio di autonomia gestionale che il direttore deve avere senza interferenze da parte della politica”.
Anche Giuseppe Trucchi, da poco membro della segreteria provinciale dem con delega alla sanità ha le stesse convinzioni: "Ringraziamo il direttore Falco per il difficile lavoro svolto in questi anni, non vogliamo entrare nel merito di scelte personali ma crediamo che la sua decisione sia legata alla firma del contratto del Saint Charles. Vorremmo sapere dal Presidente Toti quali sono i punti critici che avevano convinto il direttore Falco a non firmare, anche se non è difficile immaginarli visto che il bando era lo stesso dell’Ospedale di Albenga, dove il TAR aveva dato ragione ai ricorrenti".
"Siamo convinti che, purtroppo, anche il comportamento troppo accondiscendere dei sindaci del territorio abbia lasciato strada libera alla Regione per fare scelte opinabili come la realizzazione della casa della salute a Ventimiglia con spesa 5 milioni e anni di attesa, quando da subito si poteva fare a Bordighera, con una minore spesa dei contribuenti. Scelte sbagliate, di cui evidentemente anche Falco si era reso conto e che lo hanno portato a dimettersi” - conclude Trucchi.