Nessun riferimento all'avviamento dell'attività, al valore dei beni, a perizie e scritture contabili per calcolare gli indennizzi. Così, a un passo dal gong, le forze di maggioranza del Governo sono riuscite a sciogliere anche gli ultimi nodi sull'articolo 2 sull'efficacia delle concessioni demaniali e quindi in particolare quelle balneari, per presentare il Ddl Concorrenza.
Dubbi restavano appunto sul valore da corrispondere ai concessionari uscenti che non avessero visto confermata l'autorizzazione in sede di bando di gara. Sarà quindi il Governo a fissare i criteri per quantificare questi ristori attraverso decreti attuativi che verranno approntati in un secondo momento.
Confermati invece gli altri punti dell'articolo quali il termine ultimo del 31 dicembre 2023 da derogare per il tempo strettamente necessario alla conclusione della procedura qualora si presentassero criticità oggettive quali un contenzioso o difficoltà legate all'espletamento della procedura. I prossimi passaggi, a strettissimo giro di posta, sono previsti in giornata in Commissione Industria del Senato e il prossimo lunedì 30 maggio in aula a Palazzo Madama per il voto finale.
Dure le critiche dall’opposizione: la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha definito l’intesa in Parlamento “un accordo ridicolo e vergognoso”.
“Fratelli d’Italia è all’opposizione - commenta il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti - Sarebbe stato troppo chiedere di applaudire a un accordo che è stato trovato all’interno delle forze di governo. Io ritengo al contrario che sia stata una mediazione che tiene conto del quadro legislativo. Capisco che qualcuno possa essere un po’ deluso, capisco che qualcun altro forse aveva aspettative inesistenti cercando di lucrare politicamente sull’argomento. Questo accordo rappresenta la necessità di portare avanti quelle riforme che sono complementari e collegate agli investimenti che l’Europa ci concede di fare”.