Attualità - 26 maggio 2022, 12:31

Badalucco: recupero aiuole al campo sportivo, sono spuntate le prime spighe di grano

"...Dovevamo a tutti i costi procedere ad un recupero paesaggistico, compatibile con una manutenzione a costo limitato per le esauste casse del Comune”.

Badalucco: recupero aiuole al campo sportivo, sono spuntate le prime spighe di grano

A Badalucco le spighe di grano ondeggiano al vento. Dopo la messa a dimora dei semi, nella primavera, sono emersi i timidi ciuffi verdi. E ora ci sono le spighe, già alte una cinquantina di centimetri. Ancora verdi e sottili. Comunque tra qualche mese si potrà procedere alla mietitura. Delle pannocchie.

“Ora guardando un po’ in prospettiva, non c’è soluzione tra il verde dell’aiuola ed il manto erboso, artificiale, appena rifatto del Campo Sportivo - palestra all’aperto delle scuole. E’ un bellissimo effetto visivo, dopo la devastazione dell’alluvione di due anni fa” - dice con una certa soddisfazione Franco Bianchi, 'bauchegno' verace, membro dell’Associazione 'I cugini dei sentieri'. E’ uno dei tre protagonisti di questa operazione, riuscita, di recupero dell’area di regione Premartin. Gli altri sono l’Associazione Dilettantesca Sportiva di Badalucco ed il Comune stesso, nella fattispecie con il volontariato di Daniele Prevosto, vice sindaco.

“L’alluvione aveva distrutto completamente il sistema di piantumazione, con fondo di ghiaino, che era stato ideato al tempo del rifacimento dell’area. Si tratta di una superficie adibita a parcheggio in fregio all’area sportiva, molto importante per il nostro Comune. Si trova infatti all’ingresso del paese ed è una sorta di biglietto da visita, per forza di cose frequentato nei periodi di grande affluenza turistica. Dovevamo a tutti i costi procedere ad un recupero paesaggistico, compatibile con una manutenzione a costo limitato per le esauste casse del Comune”.

L’idea è venuta da un viaggio all’estero dello stesso Franco Bianchi, di professione artigiano edile, specialista del restauro su pietra, ma con uno spiccato senso dell’educazione ambientale. Non a caso menziona con un certo orgoglio il fatto di aver appena conseguito recentemente il patentino di Guida Ambientale Escursionista. Ma la gavetta se l’è fatta con la macchina fotografica al collo, sui luoghi più impervi della Valle Argentina. Con ore ed ore di appostamento. Ha un archivio fotografico delle specie endemiche di questo spicchio di Liguria, da far invidia al National Geographic.

“Ero a Zurigo, e visitando un’area verde di quella città mi sono accorto che c’erano aiuole, di grandi dimensioni, rese bellissime, da piante da orto invernale, cavoli, grano, piante medicinali. Piante che una volta messe a dimora hanno bisogno di pochissima cura, se non un poco di acqua e danno un risultato cromatico veramente superiore a quello del solito, uniforme, costosissimo prato all’inglese”. L’idea adesso avrà degli sviluppi.

Stefano Michero

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