Attualità - 26 aprile 2022, 13:23

Complessivamente inefficiente il servizio pubblico in provincia, un'indagine della Società della Cura imperiese

Molti interventi sollecitano un rinnovamento del parco automezzi, con vetture confortevoli ed eco-impattanti e la necessità di potenziare il servizio nelle frazioni e nelle zone collinari

Complessivamente inefficiente il servizio pubblico in provincia, un'indagine della Società della Cura imperiese

La Società della Cura imperiese ha realizzato un’indagine conoscitiva territoriale sul trasporto pubblico locale, per iniziare a porre collettivamente al centro la questione di un bene comune sociale fondamentale.

"L’indagine è stata svolta - spiegano dalla Società della Cura - attraverso un breve questionario composto da domande a risposta multipla, codificate e domande a risposta aperta, con l’obiettivo di attingere in forma anonima alcune informazioni e proposte sull’uso del servizio. Sono state effettuate le diffusioni cartacee dello strumento, ovvero attraverso i comuni social e utilizzando la compilazione di Moduli Google, rivolte ad una popolazione utente, senza distinzioni di età, di genere o di estrazione sociale. E’ stato possibile riscontrare che il 64,4% degli intervistati è in età scolastica, invece la maggior parte dei restanti è in età lavorativa. I quesiti 1-2-3 riportano un valore percentuale effettivo delle risposte raccolte, mentre il quesito 4, avendo avuto per ciascuna intervista risposte multiple, riporta un valore percentuale relativo.

Esito del questionario:


 

Analisi delle risposte:

La ricerca conoscitiva ha evidenziato che pur avendo interessato diverse tipologie di utenti, l’uso che viene fatto del servizio è per lo più generico ed occasionale (80%). Ciò a dimostrazione che, almeno in parte, non riesca ad intercettare a sufficienza le necessità di potenziali frequentatori abituali, come studenti e lavoratori. Non a caso, infatti, è la fascia pomeridiana quella che emerge di maggior impiego (55%). Quasi il 60% degli intervistati ritiene che il servizio sia complessivamente inefficiente, molte sono le segnalazioni di ritardi e carenze delle corse. Mentre quasi il 90% ritiene che un servizio collettivo di trasporto possa incidere positivamente sulla qualità della vita, sia in termini ambientali che di benessere individuale e collettivo.

Nelle più ricorrenti risposte aperte emerge la necessità complessiva di riorganizzazione del servizio, che resti a gestione pubblica e punti ad una serie di misure urgenti volte ad aumentare l’affidabilità e la frequenza (46,6%) anche nelle fasce serali e festive, ad aumentare la comodità e l’igiene dei mezzi di trasporto, a ripristinare forme di controllo del titolo di viaggio, a prevedere maggiori articolazioni tariffarie agevolate, abbonamenti e finanche la gratuità, per alcune categorie di utenti (pensionati e studenti). Molti interventi sollecitano un rinnovamento del parco automezzi, con vetture confortevoli ed eco-impattanti e la necessità di potenziare il servizio nelle frazioni e nelle zone collinari, maggiormente disagiate e attualmente mal servite, per offrire un costante collegamento dei comuni dell’entroterra con i centri urbani costieri. Provengono diversi suggerimenti che prevedono l’interconnessione del trasporto pubblico locale con la rete ferroviaria regionale, per una integrazione, anche tariffaria, che possa offrire reciproche opportunità.

Prime considerazioni conclusive:

Il rapporto 'Pendolaria 2022' di Legambiente conferma la crescita dei passeggeri analizzata nel decennio pre-pandemia (2009-2019), a testimonianza di una grande richiesta di mobilità pubblica dei cittadini ed esprime, per il Ponente, serie perplessità sulla soluzione dello spostamento a monte del tracciato, che allontana dai centri urbani il servizio. I risultati deludenti e poco confortanti sono già una realtà nell’imperiese e nel dianese, laddove l’allontanamento della linea ferroviaria dalla costa e dai centri abitati ha prodotto disagio e disaffezione per la carenza di collegamento al TPL. Risulta evidente che per avviare una reale conversione ecologica dei trasporti si debba puntare su un piano complessivo ed articolato di mobilità, ma con al centro una sana e nuova gestione pubblica e partecipata dai cittadini e dai lavoratori, che sappia da una parte operare forti investimenti di rinnovamento nel rispetto di un equilibrio economico, che non rincorra i profitti o false chimere e dall’altra riesca a disincentivare l’uso dei mezzi privati, per trarne benefici economici, di minor inquinamento e di riqualificazione della vita e dei territori.

E allora perché non pensare seriamente alla gratuità del trasporto, almeno per alcune zone o fasce di utenti? Oggi il trasporto pubblico locale deve diventare più appetibile, capillare ed avere tempi di percorrenza certi. Secondo alcuni studi compiuti fra gli altri anche dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), i benefici sarebbero di uno a tre: in pratica per ogni euro speso se ne guadagnerebbero tre grazie al risparmio dei privati. Non c’è un rapporto diretto tra il pagare il biglietto e l’efficienza del servizio. L’evidenza dimostra che, purché vi sia la copertura dei costi, un trasporto pubblico affidabile è possibile".

C.S.

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