I canoni di depurazioni introiati da Amat e mai versati al Comune di Imperia per un valore di 10 milioni di euro sono a rischio. Il motivo, gli aumenti tariffari ingiustificati applicati dalla partecipata del Comune di Imperia dal 2012 al 2014.
In base ai conteggi effettuati dall’Ato idrico e confluiti in decreto del commissario Gaia Checcucci, dunque, Rivieracqua, avendo ereditato le poste attive e passive di tutti i gestori cessati, dovrà restituire le somme agli utenti in bolletta, decurtandole, però, dagli importi dovuti alle società partecipate cessate.
Segnatamente per quanto riguarda Amat da 10,5 a 9,5 milioni di euro: un colpo che rischia di riverberarsi sul bilancio del Comune di Imperia. Per lo stesso effetto scende da 1milione 400 mila di euro a 530 mila l’indennizzo per l’Aiga di Ventimiglia, e da 7 milioni e mezzo a 4 milioni e 200mila circa per la sanremese Amaie.
Intanto, è atteso entro aprile l’inizio dei i lavori sul raddoppio della tratta del Roya tra Imperia e Diano Marina che cittadini e operatori turistici del Golfo dianese sperano possa terminare prima dell’estate.
Entro la fine dell’anno dovrebbe partire la tariffa unica provinciale.