Eventi - 28 marzo 2022, 18:31

Sanremo: incontri virtuali al Ruffini-Aicardi, un omaggio al genio di Mario Bava

Dalle 15 alle 17

Sanremo: incontri virtuali al Ruffini-Aicardi, un omaggio al genio di Mario Bava

Un nuovo incontro virtuale dell'Istituto Ruffini – Aicardi è imminente. L’ormai consolidata rassegna in questa occasione si occuperà di cinema per un evento eccezionale: mercoledì prossimo dalle 15 alle 17, come sempre in aula virtuale su piattaforma G-Suite, tramite Meet, professori e studenti questa volta si collegheranno per celebrare e commemorare un importante figlio della città di Sanremo, il regista, fotografo e maestro degli effetti speciali Mario Bava.

Così introduce l’evento il Professor Umberto Sisia, curatore della rassegna: “Mario Bava nasce solamente a Sanremo, il 31 luglio 1914, ma la sua vita e la sua attività lo portano ben presto altrove. Tuttavia la nascita di un personaggio di spicco di questo livello dà lustro alla nostra città. Bava è infatti uno dei più geniali registi della sua epoca, capace di essere in anticipo su quasi tutte le invenzioni successive dei suoi colleghi e capace anche di influenzare decisivamente il mondo di Hollywood che giustamente gli tributa la propria devozione attraverso autori del calibro di Martin Scorsese, Tim Burton, Joe Dante e tanti altri i quali non mancano di omaggiarlo come un maestro”.

Sulla traccia di alcune clip tratte dai film dell’autore, il professor Giuseppe Cozzolino, docente di cinema e comunicazione e noto ospite televisivo, autore di numerosi saggi, animerà una chiacchierata volta a far conoscere gli aspetti principali dell’opera di Bava, con particolare riferimento alla sua abilità tecnica nel campo della fotografia, al suo genio nel mondo degli effetti speciali pre-computer graphic, nonché ovviamente alle sue capacità registiche tanto imitate in seguito.

Fra i tanti generi cinematografici frequentati dal maestro, non si mancherà ovviamente di porre la dovuta attenzione soprattutto sulla dimensione della tensione per cui Bava è specificamente ricordato: dalle collaborazioni con un altro maestro come Riccardo Freda, alla nascita del cosiddetto “thriller all’italiana”, alla partecipazione dell’autore al mondo del peplum e al filone del cappa e spada, fino al decisivo contributo alla stagione del gotico che tanta importanza ha avuto nel cinema italiano degli anni 60 e 70 e ai fasti televisivi della collaborazione con la celeberrima “Odissea” di Franco Rossi interpretata fra gli altri da Bekhim Femiu e Irene Papas.

“Bava ha il cinema nel sangue: figlio di Eugenio Bava, direttore della fotografia in opere quali il leggendario “Cabiria”, ha generato a sua volta il celebre regista televisivo e cinematografico Lamberto e anche il nipote Roy è attivo nel mondo della tv e del cinema. Mario Bava è quindi personaggio estremamente affascinante e importante, il perno centrale di una vera e propria dinastia di artigiani del cinema (nel senso più nobile del termine)” continua Sisia “al quale la nostra città non ha - a mio avviso - tributato il giusto onore, né a livello toponomastico, né tantomeno celebrandolo con l’intitolazione di un premio, di una rassegna o di una qualche iniziativa legata al mondo del cinema. Una mancanza cui noi nel nostro piccolo vogliamo rimediare, soprattutto facendo conoscere qualche piccolo frammento dell’opera dell’autore ai nostri ragazzi, con la speranza di suscitare in loro curiosità e – chissà – aprire qualche nuova prospettiva che possa anche essere utile per le loro conoscenze e per inedite possibilità future”.

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