"La sentenza pubblicata questa mattina, afferma l’inapplicabilità della Bolkestein a tutte le concessioni che sono state erogate prima della data in cui questa direttiva doveva essere recepita dallo Stato e cioè il 28 dicembre del 2009".
E' quanto sostenuto da Raffaello Bastiani, balneare di Taggia e vice responsabile per la Liguria del dipartimento demani marittimo e imprese balneari di Fratelli d'Italia. Il tema è sempre di estrema attualità: le concessioni balneari e la possibilità che le spiaggia vadano presto all'asta.
Un tema che ha trovato sponda anche in una conferenza stampa tenuta dalla leader del partito, Giorgia Meloni insieme al presidente dei deputati Francesco Lollobrigida e all’On. Riccardo Zucconi capogruppo alle attività produttive. E' stata l'occasione per tornare a discutere di un tema particolarmente sentito: la direttiva Bolkestein.
"Nella conferenza stampa la presidente del partito Giorgia Meloni ha sostenuto convintamente la posizione dei concessionari in toto, sulla corretta interpretazione della direttiva stessa: va applicata ai servizi e quindi non ai beni (stabilimenti balneari); le coste non sono mappate e le risorse non si possono definire limitate; non è pensabile che solo l’Italia voglia svendere le proprie coste in Europa; è anticostituzionale pensare di togliere il lavoro alle aziende perché il primo articolo della costituzione dice che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro" - spiega Bastiani.
"Giudico ottima l’operazione mediatica di FDI e importantissima l’iniziativa dell’ On. Zucconi di ricorrere alla Corte Costituzionale per conflitto di attribuzioni della sentenza del Consiglio di Stato in riunione Plenaria, sulla quale abbiamo avuto modo di confrontarci e ragionare anche nelle scorse settimane. - aggiunge - Giorgia Meloni, in particolare, fa notare che non il singolo partito, ma il governo stesso, avrebbe dovuto fare ricorso contro una sentenza che vorrebbe annullare una legge fatta dallo Stato".
"Di fatto la sentenza del Consiglio di Stato vuole essere sostitutiva del potere legislativo, in quanto decide arbitrariamente una data di scadenza delle attuali concessioni e la stessa si permette anche di voler togliere al governo la possibilità di legiferare a tal proposito in futuro. - analizza Bastiani - Il Consiglio di Stato, con la sentenza odierna, ha sancito un principio fondamentale della linea stessa che i sindacati intendono portare al tavolo con il Governo. La Sezione VI del Consiglio di Stato, fa proprio il concetto dell'orientamento della Corte di Giustizia, secondo cui il diritto comunitario non impone ad uno Stato membro, di intervenire sui singoli rapporti giuridici in essere instaurati a tempo indeterminato o con durata pluriennale, qualora siano stati accordati prima della scadenza del termine di trasposizione della direttiva. Siamo sempre più convinti che sia giusto agire in questa direzione. Andiamo avanti".