Il consiglio comunale di Sanremo, in apertura di seduta, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno relativo al Progetto del Museo della Canzone Italiana e a quello “Casa dei Cantautori” di Genova. “Quello di Sanremo sarà caratterizzato non da reperti o cimeli da un’importante tecnologia – ha detto il consigliere Marco Viale (nella foto) – Il museo contribuirà anche alla destagionalizzazione per un’offerta turistica legata alla musica non solo durante la settimana del Festival”.
Nell’ordine del giorno, oltre alla richiesta di trasmettere ed illustrare i contenuti stessi alla Regione Liguria e al Ministero della Cultura, viene chiesto l’avvio di un tavolo di confronto sul progetto Museo della Canzone Italiana e su quello della “Casa dei Cantautori” di Genova. Inoltre di coinvolgere la Rai e verificare le condizioni esecutive, progettuali e finanziarie dei due progetti.
“Non è per creare una rivalità con la Regione – ha puntualizzato il sindaco Alberto Biancheri - ma per creare una sinergia e stimolare il Ministero per integrare anche il progetto di Sanremo”.
Tra le pratiche affrontate in seguito, anche la discussione sulla sede legale di Rivieracqua. “Questo è un tema delicato che abbiamo già affrontato – ha dichiarato Andrea Artioli di Liguria Popolare – Con questo ordine del giorno chiediamo all’Amministrazione di fare il possibile affinché la futura sede legale di Rivieracqua sia collocata sul territorio comunale di Sanremo, presso l'attuale sede di Amaie in via Armea da acquisirsi da parte di Rivieracqua. Per noi l’acqua deve rimanere pubblica, perché non c’è spazio per un’acqua privata”.
Sul tema dell’acqua pubblica è intervenuto anche Mario Robaldo, già attore in passato di battaglie politiche su questo tema. “La tariffa unica dovrebbe comprendere un 20% per gli investimenti – ha detto - Pensando al fatturato annuo, si può pensare a 5 milioni l’anno per questi investimenti. Se i conti sono reali, essendo anche giunti 29 milioni per il rifacimento del Roja, ritengo che ci sia un ragionamento da fare per capire se ci sia davvero la necessità di un privato. Io non sono a priori contro i privati, ma l’acqua è fondamentale quindi su di essa non si deve speculare”.
“Noi voteremo favorevolmente in maniera convinta, ma parlando in generale con cadiamo nelle logiche di campanile perché sarebbe impossibile aprire piccole sedi su tutto il territorio provinciale” è intervenuto Lorenzo Marcucci di Sanremo al Centro. “Sanremo deve rimanere baricentrica e deve ospitare la sede di Rivieracqua – ha detto Daniele Ventimiglia della Lega – Anche noi sosteniamo che l’acqua deve rimanere pubblica e ci sono le basi economiche affinché questo sia possibile”. “Per me l’acqua non può che essere pubblica – ha dichiarato Roberto Rizzo del Movimento 5 Stelle - Bisogna poi rispettare la volontà popolare, altrimenti sarebbe inutile fare i Referendum. Non penso poi che possa venire un privato che, senza avere un ritorno, voglia gestire l’acqua in maniera pubblica”.
In chiusura di discussione il sindaco Alberto Biancheri ha ricordato la scelta fatta dalla conferenza dei sindaci che andava proprio verso quella direzione. L’ordine del giorno è stato quindi approvato all’unanimità.