È il primo scoglio per Cristiano Za Garibaldi, dopo essere stato eletto sindaco di Diano Marina con il 46,2 per cento dei consensi per un totale di 1315: far combaciare gli incastri delle nomine in giunta, accontentando gli appetiti della sua coalizione (Cambiamo con Toti, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega) e le legittime aspirazioni dei candidati consiglieri che hanno fatto il pieno di voti.
Sono 4 le nomine da fare nell’esecutivo, due donne, in ossequio alle ‘quote rosa’ e due uomini. Negli ambienti politici cittadini circolava da tempo la voce che in caso di vittoria di Za il posto di vicesindaco fosse lasciato in caldo per Veronica Brunazzi, in quota Lega. Ma l’inaspettato risultato negativo della Brunazzi, ultima degli eletti con 94 preferenze, apre la possibilità di nuovi e diversi scenari.
Sarà difficile, infatti, per Za Garibaldi tenere fuori dall’esecutivo la più giovane della lista ‘Vivere Diano’ Valentina Zeccola, (21 anni e 211 preferenze) e Barbara Feltrin, assessore uscente al Demanio, Commercio e Ambiente che ne ha totalizzate 189.
Sicuro di un posto è Bruno Manitta, candidato consigliere più votato con 223 voti personali, definito l'assessore - operaio’ per la sua attitudine a seguire in prima persona i cantieri, quando non a rimboccarsi in prima persona le maniche ed affiancare le squadre degli addetti comunali nel caso ci siano da riparare guasti in giro per la città.
Se il posto di Manitta non è in discussione, il secondo riservato agli uomini se lo contendono Gianluca Gramondo (150) e Francesco Bregolin (119), con quest’ultimo forte di esperienze amministrative precedenti ed esponente di Fratelli d’Italia, partito che di sicuro rivendicherà il suo posto al sole.
Anticipazioni sulla futura giunta Za non ne ha volute fare al momento del suo insediamento limitandosi a dichiarare: “Metterò tutti davanti alle rispettive responsabilità che per me quella principale è della presenza e disponibilità. Una questione di serietà nei confronti dell’elettorato e di chi collabora con noi”.
In quanto alle deleghe, considerando che sono destinati a uscire di scena amministratori di lungo corso quali Davide Carpano ed Ennio Pelazza che non sono stati eletti e che Luigi Basso per 10 anni padrone dei cordoni della borsa di Palazzo comunale si è candidato col generale Bellacicco, Za Garibaldi potrebbe mantenere per sé quella ai Lavori pubblici (detenuta per 10 anni) o al Bilancio, stando attento, però, a non indebolire troppo gli assessori (e i partiti) distribuendo incarichi di secondo piano.
Altra considerazione, il neo sindaco dovrà affrontare una minoranza agguerrita, guidata da Marcello Bellacicco forte del secondo posto ottenuto anche un po’ sorpresa e da Francesco Parrella che per la sua professione, è comandante dei vigili di Alassio, conosce a menadito i meccanismi della pubblica amministrazione e che già in campagna elettorale si è dimostrato un ‘osso duro’.