Per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky comincia un autunno in cui tirare le somme del 2° anno di mandato .Quali i risultati ha portato a casa dal vertice di inizio settembre col grande alleato americano? Pochi, anche se ha ricevuto più di 100 milioni di dollari per sicurezza, assistenza in ambito Covid e aiuti umanitari. Ma Zelensky cercava anzitutto la conferma che gli USA fossero ancora fermamente dalla parte di Kiev: Biden però ha glissato sull’invito a sedersi al tavolo del formato Normandia con Francia, Germania e Russia per dare man forte nei negoziati sul Donbass contro quest’ultima.
E sull’ingresso nella NATO ha semplicemente fatto sapere che l’Ucraina dovrà prima effettuare i passi necessari per l’adesione. È un boccone amaro da ingoiare per gli ucraini, cui si aggiunge la paura di perdere per colpa del Nord Stream 2gli introiti del passaggio del gas russo. Zelensky ha ottenuto il rilascio di un comunicato congiunto nel quale Washington e Kiev dicono di continuare a opporsi al gasdotto, visto come minaccia alla sicurezza energetica dell’Europa. Posata ormai l’ultima tubatura, però, pare solo un formale anatema.
In Ucraina intanto è sbarcato l’inviato americano Amos Hochstein, consigliere per la sicurezza energetica del Dipartimento di Stato, con il compito di sovrintendere all’implementazione degli accordi tra USA e Germania allo scopo di impedire che il Cremlino usi il gasdotto come arma geopolitica. Hochstein crede che Mosca lo stia già facendo: come riportato dal sito Strumenti Politici ,secondo lui la Russia ha pompato sul mercato volumi di gas inferiori rispetto a quelli tradizionalmente immessi, inducendo un aumento record dei prezzi e minacciandola vita degli europei nel caso in cui gennaio e febbraio 2022 risultino particolarmente freddi.
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