Politica - 01 settembre 2021, 12:06

Sanremo: sindacati e dipendenti di 'Casa Serena' chiedono al Sindaco di intervenire per evitare il tracollo della struttura (Foto e Video)

Sindacalisti pronti a portare al Prefetto la diffida nei confronti della 'My Home' mentre gli anziani stanno soffrendo per il 'distacco' dei molti dipendenti lasciati a casa

Sanremo: sindacati e dipendenti di 'Casa Serena' chiedono al Sindaco di intervenire per evitare il tracollo della struttura (Foto e Video)

I dipendenti di 'Casa Serena' hanno portato questa mattina la loro protesta in Comune a Sanremo, dove si sono radunati insieme ai sindacati degli Oss della Rsa di Poggio che, da oggi, è passata dal Comune ai privati, nelle mani della ‘My Home’, la società che si è aggiudicata la struttura rispondendo al bando del Comune di Sanremo dopo una lunga serie di aste andate deserte.

Un’operazione che, lo ricordiamo, è il cardine del bilancio comunale con un contributo annuale che rimodula non di poco i conti di palazzo Bellevue: si parla di 590 mila euro all’anno per 12 anni più la maxi rata finale per un totale di quasi 10 milioni di euro.

Tutti i sindacati sono decisi e, al termine dell’incontro con il Sindaco Biancheri e l'assessore Pireri, non le mandano a dire annunciando una diffida che verrà presentata al Prefetto: “L’incontro di oggi – ha detto Tiziano Tomatis - è stato interlocutorio, anche se abbiamo chiesto al Sindaco di far riprendere le trattative con la nuova cooperativa. Sicuramente andremo avanti sul nostro percorso con la diffida alla cooperativa proprietaria di ‘Casa Serena’ per la lesione dei diritti dei lavoratori”.

Sindacati e operatori non ci stanno e, stamattina sono sul piede di guerra, come confermato da Vincenzo Giacovelli, della UilTrasporti: “La problematica è molto grave – ha detto – anche e soprattutto per quei lavoratori delle pulizie e delle Oss che sono stati lasciati a casa. Oggi chi protesta è senza lavoro e sicuramente ci sono degli errori a monte. Qualcuno ha giocato furbescamente prima e non si sono resi conto che tante persone potevano usufruire di ore in più”.

Anche la Uil era presente con Milena Speranza: “Le procedure sono state tutte disattese e la chiacchierata di oggi rimane interlocutoria. Abbiamo contestato il fatto che non si è arrivati a nessun accordo ed abbiamo evidenziato che la cooperativa non doveva entrare proprio per questo. Abbiamo chiesto al Sindaco di prendersi in carico la situazione, perché circa 40 lavoratori sono rimasti a piedi ma siamo anche preoccupati per chi ha firmato il contratto che rischia di non essere tutelato”.

Massimiliano Scialanca della Fisascat Cisl ha confermato che si andrà avanti con la diffida da presentare al Prefetto: “Al di là degli aspetti procedurali non rispettati dalla proprietà, c’è anche il ‘monte ore che non quadra’. La stragrande maggioranza dei lavoratori non ha ancora firmato il contratto e, quindi, attendiamo di parlare con il Prefetto. Per quanto riguarda gli ospiti ci viene detto che saranno garantiti ma, secondo noi, con le riduzioni previste dalle nuove società, non c’è il minimo rispetto di tutte le normative, comprese quelle Covid”.

Nel corso dell’incontro con il Sindaco Biancheri e l’Assessore Pireri, sindacati e dipendenti hanno spiegato la difficile situazione per loro e per gli ospiti che, tra l’altro, ieri hanno anche pianto per il ‘distacco’ con alcuni lavoratori che non saranno più con loro. Sempre nel corso dell’incontro una dipendente ha accusato un lieve malore, anche se per fortuna non ha avuto bisogno del trasporto in ospedale.

Il Sindaco Biancheri e l’Assessore Pireri hanno cercato di rassicurare sindacati e lavoratori con l'intenzione di intraprendere da subito un colloquio con i nuovi proprietari della Rsa, affinché vengano rispettati tutti gli accordi, per il bene del personale e degli ospiti.

Ieri a 'Casa Serena' è andato in scena l'ultimo straziante atto della vita lavorativa dei tanti dipendenti che, per anni, hanno accudito con cura e amore gli anziani ospiti che da oggi si sentono comprensibilmente abbandonati.
Da oggi, per esempio, la notte sarà in servizio un solo operatore durante la notte: un solo per una novantina di ospiti. E poi addio a servizi cruciali come la fisioterapia e la dietista. E, infine, da oggi gli ospiti mangeranno nelle loro camere senza la possibilità di condividere il pasto nel salone adibito. Servizi in meno, ma anche una grossa perdita sul piano della socialità e della qualità della vita. 

Pietro Zampedroni

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