Attualità - 03 agosto 2021, 07:25

Il gruppo ArcheoNervia trova vicino alla diga di Tenarda una cava di estrazione di blocchi di roccia dove venivano realizzati menhir

Prova evidente che i nostri lontani progenitori non si ponevano problemi a trasportare menhir dal peso di oltre 10-15 quintali per lunghe distanze.

Il gruppo ArcheoNervia trova vicino alla diga di Tenarda una cava di estrazione di blocchi di roccia dove venivano realizzati menhir

Nella continua ricerca rivolta ad approfondire le dinamiche relative alla frequentazione stagionale delle montagne dell'alta Val Nervia nel periodo Neolitico, in particolare le alture che dominano la diga di Tenarda dove era stato scoperto di un altare sacrificale che si lega al culto delle vette con ai lati due menhir, recentemente il gruppo ‘ArcheoNervia’ è tornato indirizzando le ricerche su un'isola in mezzo al verde che in lontananza appariva coperta da numerosi blocchi di roccia di calcare bianco di varie dimensioni.

“Arrivati sul posto – evidenziano i ricercatori del gruppo - con grande stupore non ci è voluto molto per capire che erano menhir parzialmente sbozzati estratti dai blocchi di roccia di una cava presente sul posto. Scelta non casuale del luogo caratterizzato da una frattura di 35 cm sotto la superficie della roccia di calpestio che facilitava il lavoro estrazione. Altro fatto imprevedibile, ripensando ai due menhir scoperti in precedenza sulla montagna a lato dell'altare sacrificale, è parso subito evidente che appartenevano alla stessa formazione geologica di calcare bianco della cava ma non solo, proveniva dalla stessa luogo anche un menhir trovato abbandonato al suolo 400 metri sotto la cima della montagna e un'altro scoperto a 3 chilometri di distanza nei pressi dalla diga di Tenarda”.

Prova evidente che i nostri lontani progenitori non si ponevano problemi a trasportare menhir dal peso di oltre 10-15 quintali per lunghe distanze.

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