Novità entro l'inizio di luglio, ossia dal Consiglio dei Ministri del 30 giugno, per avere una data certa nella quale poter aprire entro il 10 del mese. Sembrava dovesse essere questo il piano d'azione del Governo dopo l'ok del Cts alla riapertura, e invece, nell'ordine del giorno dell'assemblea dell'esecutivo di ieri, dei locali da ballo non vi era traccia.
"Ci stanno facendo fare la fine degli impianti sciistici e si balla ovunque" è l'amaro commento del presidente di Silb Liguria, Fabrizio Fasciolo, che a inizio settimana aveva incontrato insieme ad altri rappresentanti del settore di altre province liguri il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ricevendo quello che a questo punto ha soltanto il sapore dell'auspicio piuttosto che del programma vero e proprio dell'azione di governo.
Lo stesso Costa aveva sottolineato ai nostri microfoni (leggi QUI) come un'organizzazione degli eventi controllata come nelle discoteche fosse importante a evitare eventi autogestiti con difficoltà di tracciamento (lampante l'esempio di quanto accaduto in Scozia dove diverse persone si sono contagiate assistendo alle partite della Nazionale di calcio per l'Europeo anche negli eventi di piazza).
"Volete un'estate di feste abusive e di assembramenti fuori controllo? Volete che i giovani abbraccino il nomadismo alcolico? Pensate che qualcuno riesca a gestire gli assembramenti? Le discoteche svolgono un ruolo socialmente utile, è ora di dichiararlo" afferma in una lettera indirizzata proprio al Governo il presidente nazionale del sindacato dei locali da ballo, Maurizio Pasca.
Il sindacato nei mesi scorsi ha portato avanti più di una idea per poter riaprire i battenti non solo come "american bar" con musica, e avuta la data del 10 luglio "i locali hanno sistemato gli ambienti, reperito il personale, eseguito gli ordini necessari, contrattualizzato artisti e format, e si sono preparati con zelo dopo un anno di chiusura - continua Pasca - Eppure siamo gli ultimi in Europa a non avere una data certa".
Niente ristori o misure di sostegno, ciò che chiedono ora i locali da ballo è di poter tornare a lavorare: "E' ora di affrontare seriamente i problemi della nostra categoria e soprattutto ascoltare le nostre proposte che rappresentano l’unica soluzione per ripartire in sicurezza al più presto".