“Dopo la grande adesione di folla alla manifestazione di Genova dello scorso 18 giugno contro l’accordo capestro (e milionario) tra Stato e Autostrade, è chiaro che il tema dell’ingiustizia e dell’incuria dei beni pubblici è molto sentito dai cittadini. Per questo ho depositato alla Camera la proposta di legge in tutela delle vittime dell’incuria elaborato dal Comitato ricordo vittime ponte Morandi”.
Lo dichiara la deputata de L’Alternativa C’è Leda Volpi, che poi ricorda: “La proposta istituisce la figura delle vittime dell’incuria di beni pubblici, che vengono equiparate alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata. Lo Stato deve tutelare i cittadini quando accadono questi eventi e non può chiudere gli occhi”.
“L’iniziativa di legge in esame - spiega la deputata - è stata proposta con l’intento di trasformare la tragedia che ha colpito 43 innocenti e l’intera città di Genova in un’opportunità per lo Stato di rendersi capace di riconoscere il dolore di chi ha subito questa tragedia e di stare al loro fianco. Inoltre, non si tratta di una legge in tutela solo delle vittime del Morandi, ma di tutti gli eventi simili che sono purtroppo accaduti in Italia negli ultimi 20 anni, ultimo dei quali la strage del Mottarone”.
“Il principio su cui tali misure si fondano è quello della solidarietà sociale, secondo il quale l’intervento dello Stato – sotto forma di sostegno alle vittime – costituisce una misura di civiltà sociale e giuridica necessaria e coerente con la diffusa percezione che quel tipo di eventi, nel colpire i diretti interessati, offende l’intera comunità civile che ritiene doveroso fare sentire alle vittime il proprio abbraccio e la propria tutela”.
“La proposta di legge presentata tra maggio e giugno dal Comitato ricordo vittime ponte Morandi alla presidenza del Consiglio, alle commissioni Ambiente e Trasporti della Camera e infine ai parlamentari liguri e piemontesi, è stata accolta positivamente da tutti i gruppi politici: subito dopo la presentazione, le Commissioni si sono dimostrate disposte a una rapida calendarizzazione. A breve, pertanto, sapremo se a questo plauso generale seguiranno fatti concreti a Montecitorio”.
“L’equiparazione delle vittime dell’incuria alle vittime del terrorismo e criminalità organizzata è una battaglia sacrosanta. Lo Stato deve farsi garante della sicurezza e parimenti intervenire con misure giuste ed eque quando la collettività subisce le conseguenze della cattiva gestione della cosa pubblica”, conclude Volpi.