Emilio Moraschi, rappresentante degli Studenti dei Dottorandi e degli Specializzandi nel Senato Accademico di Unige, a nome del direttivo dell'associazione universitaria riconosciuta ‘Sinistra Universitaria’, interviene sulla convenzione tra l'Università degli Studi di Genova e la Regione Liguria inerente l'Osservatorio sulla sicurezza urbana e la criminalità organizzata. Chiede inoltre a Regione, Università e Comuni interessati, la creazione di un Festival della Legalità di anno in anno itinerante tra Lavagna e Ventimiglia.
“Regione Liguria a febbraio decise di porre fine all'accordo che dal 2004 istituiva con una sua legge l’Osservatorio sulla sicurezza urbana e il contrasto alla criminalità organizzata. Le attività di monitoraggio e analisi dei fenomeni criminosi aveva come obiettivo ‘il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa, alla corruzione e promozione della trasparenza’ a livello operativo forniva profili professionali richiesti per lo svolgimento delle attività di monitoraggio analisi e supervisione di vari progetti. Eliminare la componente dell’Università, quale soggetto istituzionalmente deputato a svolgere le mansioni previste, significa nei fatti depotenziare l’Osservatorio stesso e arrecare danno a tutte quelle realtà sociali e poliziali che ad esso facevano riferimento. Come osservato dal criminologo Stefano Padovano negli anni erano stati creati importanti contatti con le prefetture e i comandanti dei vari corpi di polizia. Il lavoro era molto più che teorico poiché il ruolo svolto dal suo coordinatore è stato per 15 anni quello di mettere a disposizione un profilo tecnico al servizio del consiglio e della giunta regionale in qualità di cerniera tra chi si trova a fronteggiare le emergenze in prima linea e il livello politico.
Perché la Regione ha accettato la proposta della minoranza di istituire una Commissione Antimafia se alla prima occasione utile l’ha privata di uno dei principali strumenti di supporto? Va anche considerato l’allarme lanciato da pochi giorni dalla Direzione Investigativa Antimafia nella sua ultima relazione semestrale: ‘In Liguria le organizzazioni mafiose stanno cercando di infiltrare l'imprenditoria specie nel settore degli appalti pubblici per l'esecuzione di grandi opere e in quello del ciclo dei rifiuti, oltre che nel comparto della cantieristica navale’.
Oltre che un danno ai cittadini ci teniamo a evidenziare lo sfregio rivolto all’Università. Non solo l’annullamento dell’accordo non è stato preceduto da nessuna comunicazione ufficiale agli Organi di Ateneo, ma l’Assessore regionale con delega alla Sicurezza Andrea Benvenuti ha inoltre dichiarato ‘Si trattava, di fatto, di ricerche statistiche individuali che restituivano il quadro di 12 mesi prima. Ci concentreremo su emergenze attuali come i rischi, anche di aggressione criminale, corsi dalle aziende in crisi dal Covid. Lo screening sarà comunque realizzato con risparmi dell’80% che riutilizzeremo per le polizie locali’. Per prima cosa vorremo far presente all’Assessore che i dati quantitativi sono sempre un indispensabile punto di partenza per realizzare ricerche scientifiche, in specie se forniti dal Ministero dell’Interno in versione recente.
L’alibi del risparmio, la rigettiamo totalmente. Non solo perché non risulta che gli autori delle ricerche si sarebbero sottratti dal farle anche mediante un fondo inferiore, ma perché non è possibile parlare di problemi economici ricordiamo alcune cifre: la Regione vuole istituire dei sottosegretari regionali a costo di spendere più di un milione di euro (20 volte il costo della convezione), nel mentre il Presidente Toti ha ancora l’Assessorato alla Sanità; la Regione Liguria , in occasione della Giornata Mondiale dell’ambiente, ha speso 40.000 € per distribuire ‘acqua in cartone nelle piazze’ (con la stessa cifra si sarebbe potuto installare un distributore d’acqua in più di 60 scuole evitando di creare inutili rifiuti), la Regione Liguria ha speso 60.000 € per la campagna ‘ReStart’ culminata con il Presidente Toti sul palco in De Ferrari. Perché si trovano i soldi per eventi estemporanei e non per finanziare un importante strumento di lotta alla criminalità? Inoltre, in seguito alla presentazione di una interrogazione presentata nel Senato Accademico di UniGe (tramite il nostro rappresentante), la Regione ha comunicato che attualmente è intenzionata a ridefinire complessivamente l’approccio regionale alla sicurezza urbana e, una volta terminato, riprenderà il dialogo anche sulla convenzione.
Perché la versione di febbraio dell’Assessore Benvenuti è diversa da quella di maggio della Regione? L’Università ha, tra i vari ruoli, quello di fornire al proprio Paese le migliori competenze possibili, in questi 15 anni, tramite l’Osservatorio, lo ha fatto anche nei confronti dei corpi di Polizia, delle Prefetture e della Regione. Come Sinistra Universitaria vogliamo chiedere alla Regione che sia ripristinata immediatamente la convenzione, ma vogliamo anche rilanciare con un’ulteriore richiesta: perché non istituire un evento regionale su sicurezza urbana e criminalità in Liguria? Con la partecipazione delle scuole e, ci sentiamo di dire ovviamente, l’Università degli Studi di Genova? La cultura della legalità e della sicurezza, dell’antimafia deve essere portata avanti prima di tutto tramite l’educazione e la sensibilizzazione perché queste sono la forma migliore di prevenzione e le migliori armi contro la criminalità: la sede? Itinerante tra Lavagna e Ventimiglia, due Comuni colpiti dalla ‘Ndrangheta. Riteniamo, infatti, che un festival culturale lontano dalle grandi città possa essere un segnale di come la criminalità organizzata sia capace di annidarsi ovunque, anche senza bussare con ‘coppola e lupara’. Siamo sicuri che i Sindaci dei due Comuni e la cittadinanza accoglieranno a braccia aperte questa nostra proposta”.