Sulla passeggiata del Sud Est sarà realizzata la scritta 'Nessuno è Straniero' per iniziativa di Sardine Ponentine, ANPI, Pd e con il patrocinio del Comune di Sanremo e della Cgil.
I volontari si troveranno questa mattina per i lavori, mentre la scritta sarà presentata domani mattina, alle 10, in occasione della Festa della Repubblica.
Scrivono gli organizzatori: “La fotografia di Alan Kurdi con il volto nella sabbia, bagnato dalle onde del Mediterraneo, il Mare Nostrum, con i suoi pantaloncini blu e la magliettina rossa, ci rimase impressa nella mente per settimane. “Una civiltà che permette una simile sciagura non è più una civiltà”. Questo dissero, dicemmo tutti. Talmente forte lo sdegno collettivo, e sincero, che in molti pensarono che quel sacrificio potesse chiudere e aprire un nuovo capitolo della Storia. Una nuova epoca dove tutti i bambini, ma proprio tutti, avessero stessi diritti e possibilità. Poi il mondo riprese la frenetica corsa, come in un frullatore quegli attimi di commozione furono mescolati ad altre e diverse vicende. George Floyd, decine di migliaia di migranti, i braccianti vittime di soprusi nei nostri campi, lavoratori sfruttati, “morti bianche” e caduti del lavoro, tanti, tantissimi giovani che non riescono a vedere nel nostro Bel Paese un Futuro, Musa Balde, Alice Artemis… Qualche giorno fa, Oscar Camps, il fondatore della Open Arms, l’organizzazione non governativa che si occupa di aiuto ai migranti, ha diffuso delle fotografie scattate in Libia. Si vedono i corpi di tre bambini. Altre foto ritraggono adulti. Tre bambini, di cui uno neonato. Vittime di un naufragio, uno dei tanti. Dalla foto di Alan Kurdi a queste sono trascorsi poco meno di sei anni. Un dato salta agli occhi, evidente per quanto preoccupante. Il piccolo siriano, la sua immagine straziante, divenne icona di una crisi che riguardava tutti, perché tutti hanno una coscienza e da che mondo è mondo i bambini si proteggono, perché i ragazzi devono avere un futuro. Perché quei tre corpi bambini non hanno prodotto nulla? Se ne è parlato, forse, per mezza giornata, poi basta. Perché tutto quello che succede di doloroso negli ultimi tempi, viene rimosso velocemente? Qualsiasi risposta è a dir poco preoccupante, se non terribile. Nel giro di poco tempo l’opinione pubblica, tutti noi, ha vissuto una specie di assuefazione-regressione all’orrore, al punto da rendere digeribile una foto che ritrae tre bambini morti su una spiaggia, video dove bastonano un giovane immigrato, notizie terribili riguardanti la disperazione dei giovani… Forse la risposta è che oggi la sofferenza arriva un tanto al giorno, come una cura omeopatica somministrata al nostro cuore, che ci sta invadendo (questa sì è vera “invasione”) la coscienza e più non ce ne accorgiamo. Siamo diventati incapaci di empatia, di compassione e di prossimità. Appare allora esigenza principale riconoscere l’”altro” nella sua singolarità specifica, riconoscerne la dignità, il valore umano inestimabile, accettarne la libertà. Riconoscere l’altro nella sua diversità caratteriale, differenza di sesso, di età, di religione, di cultura. Significa quindi ammetterlo, desiderare di fargli posto vicino a noi e quindi accettarlo per quello che è...perché Nessuno è straniero. Dedicare quindi la scritta alla giovane “Artemis” e a chi vive la propria esistenza da straniero, ma anche a tutti coloro che degli stranieri non ne possono più, e infine a chi non può evitare di sentirsi straniero anche a casa propria. La scritta è dedicata al dolore che spesso questo tipo di confronto porta con sé. Proponiamo di iniziare da qui. Proponiamo quindi per oggi pomeriggio, dalle 16,30, di pitturare la scritta “Nessuno è straniero” sulla passeggiata presso Sud-Est, alle spalle di Porto Sole, nel corso denominato Salvo D’Acquisto, con vernici lavabili in ottemperanza alle norme anti-Covid (adeguata attrezzatura è a disposizione di tutti). Domani alle 10, ci sarà la presentazione ufficiale della scritta fatta in collaborazione con l’ANPI e che sarà eseguita grazie al patrocinio del Comune di Sanremo e della CGIL Imperia. Abbiamo scelto di presentare la scritta il 2 giugno, festa che ricorda i 75 anni dalla nascita della Repubblica, perché è nata da un notevole e nobile compromesso, ma corroso dalla mancanza di credibilità, da un senso di cittadinanza mai compiuto e da innumerevoli problemi. Oggi i giovani si trovano nell’epicentro del problema e vivono le conseguenze di tempi difficilissimi. Importa poco a loro se siamo arrivati alla seconda, terza o quarta Repubblica, basta che non sia un nuovo travestimento di vecchi problemi. Noi siamo Sardine, non siamo “Gattopardi””.