Il circolo di Fratelli d’Italia di Imperia interviene per approfondire il discorso Vele d’Epoca, per almeno un trentennio fiore all’occhiello della città.
“Ad oggi pare naufragato ma andiamo per step – sostiene FdI – perché, dopo una serie di fortunate edizioni di Vele d’Epoca nel 2017 tra non poche polemiche, viene eletto Presidente Enrico Meini. Si compone il nuovo Consiglio Direttivo per il quinquennio 2017-2022 e successivamente vengono assunti due nuovi dipendenti. Di fatto tutte le persone che ruotano intorno ad Assonautica Imperia risultano essere molto vicine all’attuale Sindaco di Imperia Scajola: uno dei due dipendenti diventerà poi Assessore della Giunta Scajola e un membro del Consiglio Direttivo di Assonautica Imperia, diventerà Assessore Comunale. Altri, facenti parte del Consiglio Direttivo di Assonautica, hanno corso per le Comunali in liste proprio in appoggio a Claudio Scajola”.
“Il bilancio – prosegue FdI - dopo l’edizione 2019 di Vele d’Epoca (in tempo pre-covid quindi), vede Assonautica Imperia portare a casa una perdita di più di 60.000 euro: il bilancio 2019 non ferma però la macchina organizzativa di Vele d’Epoca 2020 che si stoppa a causa dell’emergenza COVID nel giugno 2020. L’annullamento era già nell’aria da tempo ma Presidenza e Consiglio Direttivo decidono di perseguire fino all’ ultimo l’obiettivo di organizzare l’edizione 2020 (investendo, quindi, risorse umane ovvero continuando a tenere a libro paga due dipendenti). Nonostante l’annullamento dell’edizione 2020, i due dipendenti continuano a svolgere mansioni lavorative fino ad ottobre 2020, dedicandosi a fantomatici progetti (ovviamente non a Vele d’Epoca) che però, per stessa ammissione del Presidente (oggi dimissionario) Enrico Meini, non portano alcuna risorsa ad Assonautica Imperia. Ad ottobre 2020, un dipendente si mette in aspettativa, l’altro viene messo in Cassa Integrazione (4 mesi di stipendi inutili. Risultato: altro buco nel bilancio 2020 di circa 70.000 euro, che porta il totale passivo di Assonautica Imperia a più di 130.000!”
“Perchè Presidente e Consiglio Direttivo di Assonautica Imperia – chiede Fratelli d’Itaia - non sono corsi ai ripari già a giugno, ricorrendo magari alla Cassa Integrazione per i due dipendenti da subito invece che a ottobre, evitando ulteriori aggravi al bilancio, come hanno fatto la maggior parte delle imprese private? Forse erano convinti che qualche Ente avrebbe risanato i bilanci con contributi pubblici? Ringraziamo, quindi, gli organi direttivi di Assonautica Nazionale e di Camera di Commercio Riviere di Liguria perché, con un grande senso di responsabilità, hanno preferito la strada più impervia, ma più giusta ed eticamente corretta: stigmatizziamo, invece, l’operato del dimissionario Presidente Enrico Meini, al pari dell’inefficiente Consiglio Direttivo di Assonautica Imperia, che ha consentito questo disastro”.