Attualità - 11 maggio 2021, 15:50

Agricoltura post-Covid, la Coldiretti Imperia: "Occorre investire e ridurre la dipendenza dall'estero"

Con un documento programmatico in 10 punti l'organizzazione evideniza che occorre "garantire la giusta rimuneratività alle imprese e la giusta qualità e tracciabilità del cibo ai cittadini"

Agricoltura post-Covid, la Coldiretti Imperia: "Occorre investire e ridurre la dipendenza dall'estero"

"L’agricoltura post covid: quale scenario spetta alle 3mila imprese attive e agli oltre 5mila occupati nel settore agricolo del territorio a pandemia finita?". Questa la domanda posta alla politica da parte di Coldiretti Liguria e Coldiretti Imperia.

"Una domanda di difficile risposta, sottolinea l'organizzazione, e che preoccupa non poco gli imprenditori locali, ma che apre anche a nuove possibilità di azioni sinergiche per lo sviluppo economico della provincia, puntando soprattutto su ricerca, innovazione, salvaguardia del territorio, potenziamento delle infrastrutture, tutela delle produzioni, accordi di filiera, ecosostenibilità, sovranismo alimentare, oltre ad una completa promozione turistica e valorizzazione della provincia".

Questi i nodi centrali del dibattito online organizzato da Coldiretti Imperia per presentare i 10 punti per tutelare il settore che, più di altri, ha subìto pesanti perdite a causa della pandemia. All’evento, moderato dalla giornalista Milena Arnaldi, hanno partecipato i vertici provinciali dell’associazione di rappresentanza e assistenza dell'agricoltura italiana, il direttore Domenico Pautasso e il presidente Gianluca Boeri, nonché gli assessori regionali provenienti dalla provincia Marco Scajola, Alessandro Piana, Gianni Berrino, i consiglieri Regionali Mabel Riolfo, Veronica Russo, Enrico Joculano, Chiara Cerri anch’essi eletti nella provincia.

“La base di ogni progetto che dovrà essere messo in campo per traghettare fuori dalla crisi la nostra provincia – affermano il Presidente di Coldiretti Imperia Gianluca Boeri e il Direttore Provinciale Domenico Pautasso - dovrà sempre viaggiare sul binomio “ecosostenibilità – distintività” delle nostre produzioni: questi due concetti infatti sono il valore aggiunto della nostra agricoltura e del nostro territorio, che in futuro potranno permettere di fare la differenza sia sui mercati sia per quanto riguarda la scelta turistica.  La nostra agricoltura è diversa, rispetta l’ambiente e porta con sé tradizioni millenarie che accrescono ancora di più la qualità delle nostre produzioni. Ma per far sì che le nostre imprese possano continuare a lavorare e produrre, è necessario investire in agricoltura, ridurre la dipendenza dall’estero per gli approvvigionamenti alimentari, fermare pratiche sleali che vanno a discapito di produttori e consumatori, garantendo inoltre la giusta rimuneratività alle imprese e la giusta qualità e tracciabilità del cibo ai cittadini".

"Il nostro documento – proseguono Boeri e Pautasso - guarda non solo il presente, ma è rivolto in particolare alle generazioni future e non interessa solo il comparto bensì lo sviluppo integrato del territorio. Infatti a nostro parere oltre ad avviare azioni concrete per il settore, occorre effettuare un forte investimento sulla ricerca e sperimentazione scientifica per risolvere anche l’annoso problema dell’approvvigionamento idrico e difesa dal dissesto idrogeologico. Allo stesso modo è necessario incentivare le nuove generazioni che possono trovare nel mondo agricolo il proprio futuro e con le quali soprattutto il nostro entroterra, a rischio spopolamento, può tornare a rivivere. Infine riteniamo sia necessario incentivare accordi di filiera virtuosi e aumentare la tutela delle nostre produzioni d’eccellenza come, ad esempio l’oliva taggiasca, per la quale come Coldiretti chiediamo che le venga riconosciuto il marchio della DOP per evitare quel furto d’identità che troppo spesso accade. Ringraziamo per l’ascolto dimostrato da tutti gli assessori e consiglieri presenti, e come Coldiretti Imperia ci rendiamo assolutamente disponibili per portare avanti insieme progettualità che permettano realmente alla nostra provincia di ripartire”.

Angela Panzera

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