Si è svolto ieri in Provincia a Imperia l’incontro richiesto dal sindacato Usb con il Presidente Domenico Abbo, in merito alla situazione della Riviera Trasporti e soprattutto sull’affidamento del servizio a fronte della scadenza dell’attuale contratto di a marzo 2022.
Il quadro emerso, secondo quanto riferito dall’associazione sindacale, è particolarmente preoccupante. Il piano di risanamento è totalmente fermo per la mancata concretizzazione della cessione dei depositi di Sanremo e Ventimiglia. Essendo subordinato a questa operazione, anche il conferimento delle colonie del Col di Nava a Rr deliberato a fine 2019 dalla Provincia e utile a patrimonializzare l’azienda, non si è realizzato.
“L’impegno espresso in campagna elettorale dal presidente Toti sull’intervento della Regione per acquisire il deposito di Sanremo – evidenzia l’Usb - è rimasto ad oggi lettera morta. Irrisolto anche lo storico contenzioso che oppone azienda e provincia sul riconoscimento dell’adeguamento Istat per il periodo 2002-2012, con pronunciamento previsto nei prossimi mesi e possibili pesanti ricadute sui bilanci dei due enti in caso di soccombenza”.
Il maggiore elemento di preoccupazione è però legato alla modalità dell’affidamento del servizio di Tpl: “Pur non essendo ancora formalmente deciso nulla e mentre si prosegue nell’approfondimento della questione, non è stato nascosto dal presidente un orientamento dell’amministrazione per l’ipotesi di gara vista la grave situazione aziendale. Un ipotesi su cui Usb ha espresso la sua totale contrarietà: oltre ad essere in controtendenza a quanto accade nel resto della regione, dove si va verso l’affidamento in house (già realizzato a Genova), l’attuale crisi pandemica e le numerose emergenze che hanno interessato in questi anni la Liguria hanno dimostrato una volta di più l’importanza di proprietà e gestione totalmente pubblica”.
“Lo scenario illustrato da Abbo ci preoccupa molto. Il Covid ha sicuramente inciso in modo negativo, ma non è certo la causa del fardello che opprime RT. Sprechi ed errori del passato hanno condotto alla situazione odierna e come sempre a pagare il conto rischiano di essere i cittadini e soprattutto i lavoratori che già hanno duramente contribuito in questi anni a ripianare i debiti prodotti da errori altrui e continuano ad operare in condizioni precarie, tra organici carenti e mezzi fatiscenti. Ma quello che più sconcerta è il silenzio, rotto solo da qualche squillo di tromba elettorale, del territorio e degli enti locali su un tema così importante come quello di chi e come gestirà un servizio essenziale come il Tpl nella provincia di Imperia nei prossimi anni”.
L’Usb, nei prossimi giorni, chiederà di incontrare i sindaci dei principali Comuni per capire quale sia il loro orientamento nel merito e il Presidente Toti sugli impegni assunti in campagna elettorale per la messa in sicurezza dell’azienda: “In ogni caso – termina il sindacato - siamo pronti a mobilitarci per difendere il servizio e la gestione pubblica”.