Senza la possibilità di fare shopping, i ristoranti chiusi e con la prospettiva della Pasqua blindata a cucinare a casa, gli italiani nel weekend, a livello nazionale, hanno preso d’assalto supermercati, negozi alimentari, botteghe e mercati di Campagna Amica dove si stima un aumento della spesa in media del 20% lungo la Penisola, rispetto alla scorsa settimana. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti che evidenzia la tendenza degli italiani a fare scorte di prodotti alimentari per la Settimana Santa, con lo scattare, fino a Pasquetta, delle misure più restrittive per contenere i contagi.
Ad essere maggiormente richiesti sugli scaffali sono i prodotti di base della dieta mediterranea come frutta e verdura ma anche pasta, riso, farina, zucchero, salumi, formaggi e vino da mettere in dispensa, secondo il monitoraggio della Coldiretti. Ma le vere star del carrello in questo momento sono le uova, un ingrediente fondamentale per sostenere la nuova passione per i fornelli degli italiani costretti a trascorrere settimane in casa. Sode per la colazione, dipinte a mano per abbellire le case e le tavole apparecchiate, ma soprattutto impiegate in pasta e dolci fai da te.
“Non solo nel weekend – affermano Gianluca Boeri Presidente di Coldiretti Liguria e Bruno Rivarossa Delegato Confederale - ma anche sui nostri mercati settimanali di Campagna Amica Liguria abbiamo registrato un aumento dell’affluenza di circa il 10% nei giorni infrasettimanali, in vista della, purtroppo, seconda Pasqua in lockdown, in cui le circa 13 mila strutture ristorative liguri (tra cui agriturismi ed ittiturismi) dovranno rimanere chiuse con un effetto a valanga sul comparto dell’agroalimentare visto che i principali prodotti Made in Liguria, dalla carne al pesce, dal vino alla birra, dai salumi e formaggi fino all’ortofrutta, trovavano sbocco proprio nel canale Ho.re.ca. E’ doveroso però sottolineare che l’aumento registrato nella spesa domestica non riesce a compensare la pesante perdita subita dalle aperture a singhiozzo della ristorazione e dal crollo del turismo che hanno causato, nel solo 2020, una perdita complessiva di fatturato di 11,5 miliardi, a livello nazionale, per le mancate vendite di cibo e bevande. I nostri agriturismi, in vista della Pasqua, si sono organizzati con menù da asporto o da consegnare direttamente a domicilio per mantenere il più possibile le tradizioni tipiche dei territori e portare comunque sulle tavole il meglio dei piatti pasquali locali”.