"Monopattini elettrici, occasione di mobilità green o pericolo in più per la pista?": è intorno a questa domanda che registriamo il parere di Fabrizio D'Alessandro, Presidente dell'Unione italiana ciechi e ipovedenti Onlus-APS della sezione territoriale di Imperia che, posta sotto la vigilanza del Ministero dell'Interno, esercita le funzioni di rappresentanza e di tutela degli interessi morali e materiali delle persone cieche e ipovedenti.
"Il tema dell'utilizzo e della crescente diffusione dei monopattini, scrive D'Alessandro alla nostra testata, come per tutti gli altri mezzi elettrici, ci inquieta non poco poiché essendo silenziosi nel procedere sono diventati un potenziale pericolo per la sicurezza di chi non vede, conseguentemente tocca da molto vicino le oltre 500 persone che hanno problemi alla vista nella nostra provincia, soprattutto per la mancanza di regole precise sulla questione. Proprio per richiedere dettami più rigorosi, recentemente su una nota piattaforma di raccolta firme online è stata organizzata una petizione sui monopattini affinché vengano dotati di avvisi acustici, limitazione della velocità e regole rigide sulla sosta e l'uso pericoloso".
"Nelle grandi città infatti, sottolinea, i monopattini elettrici protagonisti controversi della microviabilità cittadina, a causa delle regole poco chiare anche sulle modalità della sosta, rappresentano una minaccia per il prossimo, soprattutto per i non vedenti, al punto da essere stati definiti 'mine vaganti'! In tale ambito, uno dei problemi legati allo sharing è che non ci sono aree di sosta, quindi tutti si sentono autorizzati a parcheggiare il monopattino ovunque divenendo una vera e propria barriera architettonica che si aggiunge a quelle già esistenti. Infatti vengono abbandonati alla rinfusa o parcheggiati davanti alle rampe per disabili, di fronte alle vetrine dei negozi, in mezzo alla strada o sui marciapiedi, minando la sicurezza
stradale. Inoltre, sfrecciano contromano negli anfratti della città, anche
con due persone a bordo".
"L'ipotesi di un servizio in sharing per portare anche a Sanremo, sottolinea il presidente, un sistema di mobilità elettrica è apprezzabile e condivisibile, ma è indispensabile un regolamento apposito, soprattutto per la pista ciclo-pedonale dove seriamente regna ogni tanto l'inciviltà al punto che non di rado prevale chi
è più arrogante mettendo a rischio l'incolumità altrui. Pertanto, per ottimizzare l'introduzione di questi mezzi sarebbe opportuno l'inserimento di un'informazione acustica leggera, un sistema di rumore artificiale Avas (Audible vehicle alert system) che segnali sempre e comunque il mezzo in movimento. L'identificazione di siti dove lasciare il mezzo così da evitare l'abbandono indiscriminato. L'adozione di un sistema Gps che regoli automaticamente la velocità del mezzo a 6 km/h allorché gli stessi transitino nei centri storici o in zone particolarmente affollate. Eventuale inibizione del noleggio del mezzo qualora si accerti un uso improprio del monopattino da parte dell'utente. Sarebbe opportuna altresì una speciale attenzione da parte della polizia municipale per scoraggiare atteggiamenti illegali e pericolosi".
Il presidente dell'Unione italiana ciechi e ipovedenti Onlus, sezione di Imperia, si dice quindi "favorevole a una mobilità eco sostenibile con regole certe per la
sicurezza di tutti, con norme più precise, ma ci vorrebbe da parte di tutti più buon senso e maggiore rispetto verso il prossimo per vivere in un mondo migliore".