Attualità - 23 marzo 2021, 07:51

Il silenzio e le parole sulla pandemia dei ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Bordighera”

I docenti hanno promosso iniziative didattiche e percorsi legati alla comprensione degli eventi relativi alla diffusione dell’epidemia e all’impegno nazionale ed internazionale profuso per il suo contenimento

Il silenzio e le parole sulla pandemia dei ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Bordighera”

Il 18 gennaio scorso, in occasione del primo anniversario della Giornata per le vittime del Covid-19, gli alunni di tutti i plessi dell’Istituto Comprensivo ‘Bordighera’, diretto da Antonella Costanza, hanno osservato un minuto di rispettoso silenzio in ricordo delle vittime del virus che ha sconvolto il mondo intero e il nostro paese.

I docenti hanno promosso iniziative didattiche e percorsi legati alla comprensione degli eventi relativi alla diffusione dell’epidemia e all’impegno nazionale ed internazionale profuso per il suo contenimento, come ad esempio: lettura di alcuni articoli sulla giornata della memoria delle vittime Covid pubblicati dai giornali, visione in diretta del video discorso del presidente del Consiglio Draghi in occasione dell’inaugurazione del ‘Bosco della memoria’ a Bergamo, riflessioni collettive.

Gli alunni della classe 3a D della Secondaria di primo grado ‘Ruffini’, sollecitati dalla Professoressa Ilaria Berto, loro docente di italiano, hanno prodotto alcuni testi in forma di lettera o pagina di diario sull’effetto prodotto dall’epidemia sulle loro vite. Le parole di questi ragazzi, nella loro spontaneità, testimoniano il forte impatto psicologico sugli adolescenti e, al contempo, ci fanno capire come anche ragazzi così giovani abbiano saputo cogliere con grande maturità l’importanza degli affetti. Sotto alcune delle loro voci, giovani voci che davvero toccano il cuore.

“Caro diario, come andrà a finire? Nessuno può saperlo o immaginarlo. Al telegiornale raccomandano di uscire solo in caso di stretta necessità e limitare i contatti con le persone. Il virus c’è ed è tra noi” (Carlotta Vagnetti).

“Cara Hope, ti chiederai sicuramente come io affronti le quarantene o in generale questa pandemia, visto che odio mantenere la distanza dalle persone perché sono una ‘coccolona’. Diciamo che mi stanno aiutando la musica e le videochiamate con gli amici. Sto ancora imparando a non abbracciare i miei compagni a scuola” (Amina Tafaoui)

“Questa pandemia ci ha davvero tolto tanto. A scuola restiamo seduti con una mascherina che ci impedisce di vedere i nostri visi. E’ diventato difficile anche stare con gli amici, non poterli vedere in faccia, non poterli abbracciare o salutare” (Elena Borgna)

“Con il distanziamento ho imparato ad apprezzare di più ogni momento in compagnia di amici e parenti. Se prima non avevo voglia di andare a scuola, adesso sono felice di poterlo fare” (Giada Sangiovanni)

“Spero che questa pandemia finisca presto per ritornare ognuno ad abbracciare i propri nonni” (Alice Robotti).

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