Attualità - 18 marzo 2021, 16:15

Dal nostro giornale 'Varese Noi' e dalla piccola Viggiù la speranza per il futuro: il vaccino 'funziona'

Il paese del varesotto al confine con la Svizzera è il primo territorio in Europa a vincere la battaglia contro il virus. Dopo la campagna di massa pochissimi nuovi positivi e nessuno con sintomi gravi

Il centro di Viggiù e, sotto, i grafici che confermano il miglioramento della situazione

Il centro di Viggiù e, sotto, i grafici che confermano il miglioramento della situazione

La notizia non riguarda assolutamente la nostra provincia ma vogliamo riportarla perchè può diventare un segnale di speranza anche a noi oltre che al paese interno e al mondo. Ci arriva dal giornale del nostro gruppo editoriale (More News) 'Varese Noi' ed è stata curata da Bruno Melazzini.

Protagonista è Viggiù un piccolo paesino a Nord della provincia di Varese, in pratica con un piede in Svizzera e con soli 5.300 abitanti. E' il paese con più vaccinati in Italia ed è la conferma che il vaccino 'funziona'.

"Data la copertura vaccinale raggiunta e la bassa incidenza non si ritiene probabile il verificarsi di una nuova diffusione critica del virus": queste sono le parole di Ats Insubria sulla situazione del comune di Viggiù, dove a inizio marzo è stata condotta una campagna di massa in seguito all'individuazione concomitante di diverse varianti del Coronavirus. A suffragare questa posizione sono i numeri. A partire da quelli dell'incidenza dei nuovi positivi: si è passati da una valore di 742 (ogni centomila abitanti) di fine gennaio ai 663,9 di metà febbraio fino ai 156,2 di inizio marzo. A oggi, a quindici giorni dalla fine della campagna vaccinale che ha portato a somministrare la dose alle 3.139 persone che hanno aderito oltre a 377 ospiti delle Rsa, l'incidenza è crollata a 19,52. Un dato davvero incoraggiante, che ha portato il numero dei nuovi casi a ridursi drasticamente.

Lo testimonia il grafico dell'andamento dei casi e della vaccinazione (vedi sotto): alla crescita dirompente del numero di vaccinati è seguito un crollo dei contagi. Nel mese di marzo si sono registrati 16 nuovi positivi. Undici di questi sono persone che avevano ricevuto il vaccino: un dato questo che non deve stupire o allarmare: sono necessarie tre settimane per lo sviluppo di un'immunità efficace contro l'infezione dopo la prima dose. La copertura aumenta inoltre ulteriormente dopo la somministrazione della seconda dose, che a Viggiù partirà a fine marzo, almeno nei casi in cui è previsti.

Di questi 11 nuovi casi però colpisce la minore 'cattiveria' del virus: sei di loro sono totalmente asintomatici, gli altri cinque hanno sintomi lievi. E solo due di loro hanno la febbre. Un esempio di come la copertura vaccinale dia un'arma in più per rendere inoffensivo il Covid. 

Per questo Viggiù è destinato a diventare un modello: "Al momento siamo alle valutazioni preliminari - ha spiegato il direttore sanitario di Ats Insubria, Giuseppe Catanoso - Potremmo studiare questo modello ancora meglio una volta che saranno effettuate le secondi dosi. Ma è evidente che i risultati sono effetto della vaccinazione, che resta l'unica strada per uscire dalla pandemia".

Insomma, come si dice da tempo, serve innanzi tutto la materia prima ovvero una vera e propria 'invasione' di vaccini e, ovviamente, anche l'organizzazione per poterli inoculare a tutti. E, visto che Viggiù è anche un paese famoso per un film ed una canzone sui pompieri, ci auguriamo che possa diventare famosa, a breve, per essere diventata foriera di buone notizie su vaccini e Covid dimenticato.

Carlo Alessi

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A DICEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
SU