"All'arrivo dei controlli c'era gente, inutile negarlo. Noi cerchiamo con ogni mezzo di evitare gli assembramenti, abbiamo chiuso il dehor con il nastro, abbiamo incrementato il servizio d'ordine che ora conta due persone ogni sera e tre nei fine settimana. Una spesa non ininfluente, ma lo facciamo per mantenere l'ordine pubblico e l'incolumità, dei nostri clienti, e la nostra".
Dopo il blitz di ieri pomeriggio contro gli assembramenti in piazza Doria, parla Sharon Finello, titolare di U Papa, il ristorante aperto regolarmente fino alle 22 effettuando servizio di asporto. Per quanto impegnati nel tentare di arginare gli assembramenti davanti al proprio locale, Sharon e il suo staff non possono fare niente se chi consuma d'asporto si sposta di qualche decina di metri.
"L'unica soluzione - racconta Sharon a Imperia News - è concederci la riapertura a cena, almeno fino alle 22. Con il servizio al tavolo gli assembramenti non si creano, ne è la prova la scorsa estate, quando, dopo mesi di chiusura siamo tornati a lavorare, ed è andata bene. Eravamo aperti a cena, ma non si sono verificati episodi come quello di ieri sera".
Il ripristino del servizio ai tavoli consentirebbe alle attività di recuperare anche economicamente: "La cena è un comparto importante del nostro lavoro, anche in arancione lavoriamo, non si può negare, però i clienti che ordinano d'asporto sono sicuramente meno di quelli che vanno a cena fuori. E i ristori non servono neanche per pagare l'affitto, questo va detto".
Sharon e il suo staff chiedono anche maggior presidio delle forze dell'ordine. In zona non manca chi, alzando un po' il gomito arriva a essere violento. Ne è prova l'aggressione subita da un giovane cameriere proprio di ‘U Papa’: "Noi ovviamente non possiamo rifiutarci di servire i clienti, non sta a noi fare gli sceriffi. Crediamo però che se una spesa come quella del servizio d'ordine siamo riusciti a sostenerla, possa farlo anche il comune a cui abbiamo chiesto una mano per contingentare l'affluenza".