La Liguria rientra in zona gialla e con essa sono circa 13 mila i bar, ristoranti, pizzerie, agriturismi ed ittiturismi che da oggi, possono riaprire con il servizio al tavolo a pranzo per il milione e mezzo di persone residenti. Importante non abbassare la guardia, ma evitare future nuove chiusure che minano la sopravvivenza economica d’imprese che continuano a fare tutto il necessario per accogliere in sicurezza i propri clienti.
Nelle regioni gialle, a minore criticità, comunque le attività di ristorazione al tavolo sono consentite solo dalle 5 alle 18, con la possibilità della consegna a domicilio, nonché fino alle 22 della ristorazione con asporto. In realtà lo stop and go delle ordinanze per le aperture e le limitazioni presenti, in molti casi creano ostacoli alla programmazione delle attività che si fondono su acquisto e vendita di prodotti deperibili.
“Con l’avvicinarsi della primavera e dell’inizio della stagione ligure – affermano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – è fondamentale cercare di garantire, a lungo termine, le aperture delle nostre attività di ristorazione, tra cui gli agriturismi e gli ittiturismi. La possibilità di servizio al tavolo per il settore della ristorazione rappresenta un’opportunità per il ritorno alla normalità di molti liguri e un’importante boccata di ossigeno per queste attività che si classificano tra quelle più duramente colpite dalle misure restrittive, dal momento che a livello nazionale hanno di fatto dimezzato il fatturato (-48%) del 2020. Gli effetti della chiusura delle attività di ristorazione si fanno sentire, poi, a cascata, sull’intera filiera agroalimentare Made in Liguria con disdette per le forniture di prodotti che vanno dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità, eccellenze che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. Le limitazioni alle attività di impresa devono dunque prevedere un adeguato e immediato sostegno economico lungo tutta la filiera per salvare l’economia e l’occupazione, ma ora serve anche una riflessione sulla possibilità di apertura serale dei ristoranti anche alla luce delle importanti misure di sicurezza adottate, quali il distanziamento dei posti a sedere facilmente verificabile, il numero strettamente limitato e controllabile di accessi, la registrazione dei nominativi di ogni singolo cliente ammesso. Inoltre per i circa 600 agriturismi presenti in Liguria si ricorda che queste sono strutture che dispongono di ampi spazi all’aperto, di un numero ridotto di posti a tavola e a letto, che permettono di assicurare sempre il distanziamento sociale ed evitare assembramenti. Quindi è importante ripartire dal nostro territorio e rimettere in moto, non appena si potrà, anche il turismo, evitando ulteriori chiusure.”