Attualità - 05 febbraio 2021, 17:33

A Limone dubbi sulla riapertura degli impianti: "Torneremo a incassare a novembre, dopo 20 mesi a zero" (Video)

Anche i dipendenti dei comprensori della Riserva Bianca di Limone Piemonte, così come tutti gli operatori della neve in provincia di Cuneo, hanno partecipato nella mattinata di oggi (venerdì 5 febbraio) alla manifestazione “Per chi suona la montagna”

A Limone dubbi sulla riapertura degli impianti: "Torneremo a incassare a novembre, dopo 20 mesi a zero" (Video)

Il Cts ha dato il via libera per lunedì 15 febbraio, ma le variabili sono molte. Fulvio Dalmasso, direttore della Lift: "Oltre all’emergenza Covid dobbiamo affrontare la ripartenza a seguito degli eventi alluvionali del 2 e 3 ottobre. E’ difficile andare avanti in questa situazione di estrema incertezza". Intanto, oggi, anche la località della Valle Vermenagna ha partecipato all'iniziativa "Per chi suona la montagna". Una stagione totalmente compromessa. Non usa mezzi termini il direttore amministrativo della Lift Fulvio Dalmasso.

Anche i dipendenti dei comprensori della Riserva Bianca di Limone Piemonte, così come tutti gli operatori della neve in provincia di Cuneo, hanno partecipato nella mattinata di oggi (venerdì 5 febbraio) alla manifestazione “Per chi suona la montagna”, flashmob ideato da Marco Di Marco, direttore della rivista Sciare magazine. In molti con le “tute da lavoro”, distanziati e con mascherina hanno ascoltato alle ore 10 il rintocco delle campane della chiesa di San Pietro in Vincoli, antistante alla piazzetta del municipio nella capitale della Valle Vermenagna.

Un minuto di silenzio per porre l’attenzione sull’economia delle terre alte, compromessa dall’ondata pandemica e dalle misure anti contagio. Al termine del flashmob un applauso spontaneo, poi ognuno è tornato alla propria attività.

Attività su cui resta ancora molta incertezza, nonostante le indicazioni del Cts parlano di una possibile apertura degli impianti a partire da lunedì 15 febbraio solo all’interno delle regioni in zona gialla. Ma il “clou” della stagione è ormai compromesso. Il maggior apporto sui bilanci dei comprensori avviene nelle festività. Si valuta se può essere economicamente favorevole una riapertura a inverno ormai inoltrato. “Siamo tutti concordi nel dire che la montagna deve vivere – spiega Fulvio Dalmasso a Targatocn.it -  Noi di Limone Piemonte dobbiamo urlarlo ancora più forte. Oltre all’emergenza Covid dobbiamo affrontare la ripartenza a seguito degli eventi alluvionali del 2 e 3 ottobre. E’ difficile andare avanti in questa situazione di estrema incertezza.”


Non si sbilancia il direttore su un’apertura fra 10 giorni degli impianti limonesi: “Dobbiamo capire di che colore saremo, qual è l’andamento del contagio, se ci sarà un nuovo governo, se questo darà indicazioni diverse sulle aperture degli impianti. Dobbiamo valutare le condizioni metereologiche, le temperature sono in aumento, non abbiamo avuto la possibilità di innevare artificialmente. Inoltre capire se il Cts abbia intenzione di lasciarci aperti solo in settimana. Capire da loro quante possono essere le persone che accedono al comprensorio. Il Cts ha approvato il protocollo Covid che abbiamo stilato insieme alle associazioni di categoria. Ma le regole cambiano continuamente. Un’idea tendenzialmente più chiara si potrebbe avere a metà della prossima settimana. Noi siamo pronti, ma dobbiamo capire se vale la pena farlo. Le variabili sono molte.”


E sono molte anche le perdite per uno dei maggiori impianti sciistici della provincia di Cuneo. Il direttore parla di incassi vicini allo zero, con almeno un 95% di perdite. L’apertura degli impianti per l’equipe sportive ha portato briciole. I dipendenti “fissi” della Lift sono 20, ora in cassa integrazione. A “pieno regime” si arriva a 80 operatori, con 60 stagionali che quest’anno non stanno lavorando. “Abbiamo finito di incassare a marzo 2020 – continua il direttore, da due anni in questo ruolo nella società, ma da 34 anni operatore negli impianti di risalita – D’estate facciamo poco, quest’inverno zero. Torneremo, se tutto va bene, ad incassare a novembre 2021. Questo vuol dire 20 mesi senza introiti. E ancora non conosciamo l’ammontare dei ristori.” A questo si aggiunge la messa a punto degli impianti dei comprensori danneggiati dalla tempesta Alex.

 

“Lo stato di calamità – conclude Dalmasso – è stato aperto a fine ottobre. Abbiamo operato qualche giorno di ottobre e poi a novembre per la messa a punto degli impianti. Con la neve abbiamo dovuto fermarci. La sfida che abbiamo davanti per quest’estate è enorme. Speriamo di riuscire ad essere vincenti ed arrivare alla meta dell’inverno prossimo con un comprensorio rinato e pronto come tutti si aspettano. Ma l’impegno è gravoso.”

Daniele Caponnetto

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