L’annullamento del palco previsto in piazza Colombo per il 71° Festival di Sanremo divide le opinioni: c’è chi concorda, c’è chi lo avrebbe voluto nonostante le contingenze e chi proprio preferirebbe un rinvio generale dell’intera kermesse. Ma, come sempre, tra le tante idee si insinuano i dati, le perdite oggettive che un sistema di introiti per la città come quello generato da ‘Tra palco e città’, il progetto di Rai, Comune e Gruppo Eventi che riunisce tutte le collaterali legate al Festival.
Stando a quanto trapela da voci vicine agli organizzatori, l’annullamento di ‘Tra palco e città’ (quindi palco di piazza Colombo e non solo) avrebbe portato a migliaia di cancellazioni in hotel e b&b cittadini: sono circa 380 le risorse umane impegnate nel progetto e che quest’anno non saranno a Sanremo. Senza palco e senza eventi collaterali saltano anche tutti i contratti e le collaborazioni con le imprese cittadine legate al mondo degli eventi e della promozione. Un contraccolpo non da poco in un biennio ‘nero’ per il mondo dello spettacolo e per i suoi lavoratori.
Possibile quantificare la perdita? A spanne sì, e si avvicina ai 3 milioni di euro tra consumi diretti e indiretti in città.
Tra i tanti addetti ai lavori che rinunceranno alla consueta settimana a Sanremo ci saranno anche i giornalisti. Le redazioni di tutta Italia ridurranno all’osso le trasferte festivaliere e anche molti dei ‘big’ della sala stampa stanno già alzando bandiera bianca. Lo ha fatto pubblicamente Marinella Venegoni, colonna del giornalismo musicale italiano, che su Twitter ha scritto: “Mi sento di consigliare a chi voleva fare scappata a Sanremo per il Festivalone, di rinunciare. La città sarà sbarrata, sottoposta al DPCM e al colore della settimana che dipenderà dai dati. Fosse anche settimana gialla, alle 18 ristoranti chiusi e niente palco in piazza Colombo”.