Al Direttore - 17 gennaio 2021, 09:32

Quando Camillo Benso Conte di Cavour soggiornò a Ventimiglia

Il racconto di Pierluigi Casalino

Camillo Benso Conte di Cavour

Camillo Benso Conte di Cavour

Il 22 novembre 1821, nasceva a San Biagio della Cima Giuseppe Biancheri. Dopo aver frequentato a Monaco una scuola commerciale, frequentò l'Università di Torino, dove si laureò in legge. Sarà avvocato e Presidente della Camera dei Deputati del Regno d'Italia. Il 19 marzo1823, veniva firmata una convenzione franco-sarda per l'allegazione il transito del bestiame attraverso le frontiere in Alta Val Roja. Il 4 marzo dello stesso anno era morto precocemente il vescovo di Ventimiglia Levrieri, mentre il 13 ottobre, a Milano, decedeva Giuseppe Biamonti, abate, filosofo e poeta, nato a Piani di Vallecrosia nel 1762.

Nel 1825, Giovanni Croese, poi noto come il Padre Santo di Camporosso, lasciava i conventuali per entrare nei Capuccini di San Barnaba, in Genova, con il nome di Francesco Maria. Nel 1826 una delegazione di notabili del Ponente si recava a Nizza, dove risiedeva il re sabaudo Carlo Felice, per porgere a lui omaggio. A Nizza in estate sedevano infatti sia il re di Sardegna che il Parlamento di Torino. Il 21 ottobre 1826, nasceva Paolo Gerolamo Orengo, che sarà Senatore del Regno d'Italia. L'anno successivo, 1827, a Torino, si deliberava di potenziare le fortificazioni della piazzaforte di Ventimiglia, in funzione antifrancese. La fortificazione del confine occidentale piemontese veniva caldamente incoraggiata dall'Austria. Nel progetto che riguardava Forte San Paolo, oltre alla ricostruzione del vecchio castello genovese del Colle, veniva soppresso il Convento dei Minori Osservanti, per far posto alla Ridotta dell'Annunziata. Erano stati incaricati degli studi i colonnelli Malaussena e Podestà, mentre i direttori dei lavori erano il capitano Salin e il giovane luogotenente del Genio sabaudo Camillo Benso di Cavour, che, allo scopo,giungeva a Ventimiglia, proveniente da Nizza, nei primi giorni di ottobre del 1828.

Il Conte Cavour alloggiò nella casetta sotto il Forte, dove prima era situata la polveriera. Lo stesso Cavour, in un discorso alla Camera, del 7 marzo 1850, farà cenno alla sua permanenza a Ventimiglia, ricordando con piacere le specialità gastronomiche locali gustate all'Osteria del Cervo, ma anche le serate mondane vissute al Teatro Politeama: in proposito descriveva ed elogiava la passione per il ballo delle donne della città intemelia e dava notizia anche di un corteo di Carnevale, con falò finale sulla piazza superiore al sito della Chiesa di San Giovanni  quella che, una volta ampliata, diventerà ‘u Cavu’, cioè il belvedere di Ventimiglia. Di tale circostanza, Cavour, informava la nonna Filippina, definendo il Carnevale del 1829 'oltremodo brillante' e diceva ancora nella lettera che "si balla tutte le domeniche, tutto il giorno e la notte, sebbene fino ad oggi non si siano viste che delle danze popolari, cui ha partecipato unicamente il popolino. Tuttavia ci sono stati promessi dei balli più eleganti,ai quali interverranno tutte le bellezze ventimigliesi. E siccome il bel sesso del luogo è molto grazioso, la cosa si presenta senz'altro sotto un aspetto affascinante".

Lo stesso Cavour ricordava pure un fatto di cronaca di quei giorni: il frate Pianavia di Taggia, incolpato di omicidio, cerco' asilo nel Convento dei Minori Osservanti dell'Annunciata, che venne circondato per un mese dai carabinieri. Nel 1850, Cavour, parlava di questo avvenimento, verificatosi prima della demolizione del Convento prima della costruzione della Ridotta, come di un fatto che "produsse effetto sopra di me e della popolazione tutta e posso accettare che fu niente affatto favorevole né alla religione, né al sacerdozio". Il 9 novembre di quell'anno un terribile movimento sismico sconvolse la Liguria. L'anno successivo, 1829, Camillo Benso di Cavour lasciava Ventimiglia, per Exilles, e poi alla volta Leseilon, presso Modane, per assumere colà il medesimo incarico.

Pierluigi  Casalino.

Redazione

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