“Quando vediamo persone che non si comportano in maniera corretta si prova rabbia nei confronti delle persone che stanno male”
Questo uno dei pensieri condivisi dall’infermiera Monica Allegri, tra i primi vaccinati al Covid della ASL 1 imperiese. Il vaccino le è stato inoculato stamani presso l’Ospedale Borea di Sanremo, luogo simbolo della lotta al Coronavirus dall’inizio della pandemia. Dopo di lei è stato il turno di Giovanni Cenderello, 48 anni, primario del reparto di Malattie Infettive. Poi Carla Filippi, 59 anni, coordinatrice infermieristica di Rianimazione e Giorgio Ardizzone, 61 anni, primario di Rianimazione.
“Non è tanto l’emozione di essere una delle prime ma l’emozione di aver raggiunto un traguardo che aspettavamo tutti. - racconta Monica Allegri, subito dopo il vaccino - Quando è iniziato questo incubo speravamo tutti che ci fosse una soluzione definitiva e avevamo il terrore di dover vivere così per ancora molto tempo”.
LE INTERVISTE
“Oltre alle cose orribili che abbiamo visto perchè purtroppo questa è una malattia che comporta delle cose orribili da vedere, mancano tantissime cose nella vita normale. - ha aggiunto - Non solo nel poter lavorare come infermieri ma anche nell’essere umani, perché è quello che siamo anche noi che facciamo questo lavoro. Gli abbracci, il potersi toccare, vedere le persone che ti mancano, non avere paura di tornare a casa e portare con te malattie alle persone a cui vuoi bene. Sono contenta di essere arrivata a questo traguardo”.
Quando stava per ricevere il vaccino ha ripensato a marzo? “A marzo ci ripenso ogni giorno perchè ha cambiato la vita di ognuno di noi qui dentro (Ospedale Borea di Sanremo ndr). Qualcuno di noi ha perso dei famigliari, qualcuno ha passato dei brutti momenti, qualcuno è stato ricoverato, ci siamo ammalati in tanti. - ha risposto - Quindi quando ho saputo che erano arrivati i vaccini non ho pensato a farlo o non farlo, ero contenta di farlo da subito. Quando ho dovuto prenotare e aderire per poter fare il vaccino ho pensato ogni giorno a tutto quello che abbiamo vissuto e non vedevo l’ora di farlo, così come anche i miei colleghi.
Cosa si prova a girare per Sanremo a vedere molti che non rispettano o non vogliono rispettare le regole? “Subito dopo la prima ondata, ci siamo confrontati tanto con i miei colleghi e si è provata rabbia. Noi il lavoro che abbiamo fatto lo facciamo sempre. Non esiste solo il covid, esistono tante altre malattie. Poche volte viene riconosciuto quello che si fa qui, perchè sempre è tutto dovuto. Rabbia nei confronti delle persone che stavano male. Abbiamo visto le persone stare male in un modo diverso dal solito. Questa malattia esiste e ne esistono delle altre ma quando subentra sulle altre fa dei danni terribili. Vedi delle cose terribili. Quando vediamo delle persone che nn si comportano in maniera corretta, nei confronti del prossimo non nei nostri confronti, provi rabbia. Quando è arrivata la seconda ondata il sentimento che ha prevalso su tutto è stata la delusione. Una grande delusione” - ha concluso Monica Allegri.
L'ASL 1 Imperiese ha iniziato con 60 vaccini per i sanitari dell'Ospedale e 80 vaccini per la RSA Casa Rachele di Vallecrosia. “Il piano per la ASL 1 imperiese prevede di partire con una media di 100 / 120 vaccini al giorno per arrivare a regime a circa 398 vaccinazioni quotidiane”, ha ricordato il direttore generale uscente della ASL 1 Imperiese, Marco Damonte Prioli.
“Oggi è la giornata più importante dell’anno. Arriviamo da due ondate di Covid e finalmente oggi si accende la speranza di poter uscire. Il vaccino è l’arma più efficace nel corso del 2021 per poter riuscire a riabbracciarci, fare quel semplice gesto che c permetterà di tornare alla vita normale. E’ per questo che dobbiamo avere la coscienza di vaccinarci tutti” - chiosa Damonte Prioli.