Politica - 04 novembre 2020, 15:38

Coronavirus e dichiarazioni di Toti sugli anziani: il pensiero del Consigliere bordigotto Mara Lorenzi

"E' utile analizzare gli argomenti alla base di tali dichiarazioni perchè hanno un impatto immediato sulle scelte per sconfiggere la pandemia di Covid-19”.

Coronavirus e dichiarazioni di Toti sugli anziani: il pensiero del Consigliere bordigotto Mara Lorenzi

“Trascorso qualche giorno dalle polemiche scatenate dalle dichiarazioni del Presidente Toti sugli anziani, è utile analizzare gli argomenti alla base di tali dichiarazioni perchè hanno un impatto immediato sulle scelte per sconfiggere la pandemia di Covid-19”.

E’ il Consigliere di opposizione a Bordighera Mara Lorenzi a commentare le esternazioni del Governatore di domenica scorsa, che tanto hanno fatto discutere. “Nella visione del Presidente Toti – prosegue – ‘proteggere’ gli over 70 limitandone gli spostamenti rimuoverebbe dall’equazione gli individui fragili che causano l’ingorgo degli Ospedali, e permetterebbe così alla società di tornare a produrre e assicurare una ‘vita normale’ ai non-anziani nel mezzo della pandemia di Covid. La formulazione più completa di tale teoria è contenuta nella ‘Great Barrington Declaration’ firmata il 4 ottobre scorso, che ipotizza che in tal modo si possa conquistare l’immunità di gregge che poi proteggerebbe tutti. Una proposta che nel pieno della pandemia fa balenare la possibilità di un ritorno immediato alla vita normale e l’acquisizione di immunità protettiva è comprensibilmente molto attraente. Ma è senza supporto scientifico ed estremamente rischiosa, come evidenziato dal ‘John Snow Memorandum’ pubblicato il 14 ottobre su ‘Lancet’.”

“Vedo molti motivi per favorire quest’ultima posizione, che invece invoca interventi urgenti di salute pubblica per sopprimere e poi controllare il contagio. Primo, la popolazione a rischio di Covid severo o letale non sono solo gli anziani, ma anche gli individui con diabete, ipertensione, o qualsiasi grado di obesità, patologie molto diffuse anche nella popolazione di età produttiva. Secondo: il 90% della popolazione è ancora ‘vergine’ al SARS-CoV-2, non ha immunità. Perciò se il virus è lasciato libero di correre, il numero di contagi che colpirà la popolazione più giovane sarà tale che ne emergeranno per probabilità statistica casi gravi, ospedalizzazioni, e decessi, con un impatto pesante su sanità, forza lavoro e produttività. Inoltre permettere l’infezione a largo raggio è rischioso anche per i più giovani, perchè non si conoscono ancora le conseguenze a lungo termine di infezioni anche lievi, nè si conosce la prevalenza del ‘long Covid’, cioè di quelle versioni del Covid che perdurano per mesi. Terzo, negli stati quali gli Usa che per favorire il business hanno usato lockdown brevi e frammentari, la mortalità è stata molto alta, non c’è mai stato un vero intervallo nei contagi, i college sono chiusi, i laboratori di ricerca funzionano a un terzo del ritmo usuale, e una grande percentuale di persone e’ senza lavoro. E i dati di oggi ci dicono che non sono protetti dalla seconda ondata di Covid”.

“Ci sono invece stati in cui – termina Mara Lorenzi - la vita sta tornando a livelli quasi normali come il Giappone (che ha la più alta percentuale al mondo di ‘over 65’!), il Vietnam, la Nuova Zelanda. Questi stati hanno dato priorità ad energiche misure per sopprimere e poi controllare la trasmissione del contagio rispettando le libertà individuali. Anche attraverso quarantene volontarie di intere città e soprattutto investendo sul tracciamento dei contagi con tutte le tecnologie più sofisticate. Esattamente la combinazione di cui in questo momento c’è bisogno in Italia e in Liguria”.

Redazione

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