“Per quanto riguarda le consumazioni piedi, almeno in piazza Bresca ci eravamo abituati, ma a livello più in generale pensiamo che, con la chiusura dei locali alle 24 si va verso una situazione davvero molto grave”.
E’ questo il primo commento di Andrea Di Baldassare, presidente di Confcommercio a Sanremo, sui provvedimenti del nuovo Dpcm e soprattutto sulla chiusura dei locali a mezzanotte. Al termine di un’estate positiva sul piano lavorativo, che ha fatto tirare un po’ il fiato ai commercianti dopo il ‘lock down’ marzo e aprile, la nuova disposizione ministeriale non li trova d’accordo: “Sarebbe stato più opportuno far chiudere le attività totalmente, piuttosto che mettere uno stop alla mezzanotte, visto che ci sono delle tipologie di locali che non possono reggere a questi orari. Dobbiamo ancora capire se l’orario riguarda l’ultima entrata o la chiusura totale”.
Il Sindaco, Alberto Biancheri, ha parlato in questo modo del nuovo Dpcm: “Ci saranno nuove restrizioni vuol dire che dobbiamo ancora alzare la guardia ancora questo momento non è finito anche se i dati di Sanremo sono ancora sotto controllo, ma questo non significa che non dobbiamo rispettare le regole anzi dobbiamo continuare coma abbiamo fatto in questa settimana. Sanremo non può sostenere ulteriori restrizioni, lo dico come sindaco e come imprenditore, dopo il lockdown la ripartenza è stata buona ma non sufficiente per ripianare le perdite quindi non è possibile affrontare un nuovo lockdown sia a Sanremo che in tutta Italia”.
Di Baldassare è preoccupato per quanto potrà avvenire, sul piano economico, nel mese in cui si dovrà ottemperare a un ‘lock down’ notturno: “E’ vero che arriviamo da una stagione estiva in cui abbiamo lavorato, ma dobbiamo fare conto anche con i due mesi di chiusura in primavera e i bilanci si fanno a fine anno, ora con questa tegola che fermerà il lavoro a locali che si basano molto con i clienti che si presentano tra le 23 e le 2 di notte”.
Il presidente di Confcommercio teme che, durante la notte, gli assembramenti possano essere ancora di più, vista la chiusura dei locali: “Pur comprendendo le problematiche sanitarie, avremmo forse preferito un controllo più serrato nelle strade, visto che sono convinto che, pur chiudendo i locali a mezzanotte, i giovani si organizzeranno nelle vie e nelle piazze, creando comunque assembramenti. Penso che sia corretto fare attenzione ai numeri che stanno salendo, ma avrei fatto maggiore sinergia tra i locali e le forze dell’ordine”.
Sicuramente non si registreranno grossi problemi per la maggior parte dei ristoranti mentre i locali notturni pagano le scelte di molti giovani che non vogliono seguire le normative: “Io ho visto veramente tanti controlli – prosegue Di Baldassare – con gli inviti ad indossare le mascherine che si susseguivano per tutta la notte. Sicuramente più in chiave preventiva che sanzionatoria. Forse la popolazione seguiva le due onde ideologiche, tra chi è favorevole all’uso della mascherina e chi no. Penso che, ad oggi la gente abbiamo capito di più rispetto ai mesi estivi, quando abbiamo assistito ad una forma di ribellione. Il timore è che il decreto non fermi gli assembramenti notturni dopo la chiusura dei locali”.
Di Baldassare termina con un’analisi di quanto potrà accadere, confermando però che i commercianti si adegueranno alle regole: “Dispiace vedere che le decisioni prese vanno sempre contro le imprese perché purtroppo noi non facciamo lo smart working, su cui l’economia non si regge di certo. E se l’economia va a rotoli accade per tutti, soprattutto in questo delicato momento in cui stiamo vivendo un rischio davvero grave. Noi rispetteremo sicuramente le regole, ma rimane il pensiero dei commercianti, secondo i quali si poteva agire diversamente”.