Attualità - 30 agosto 2020, 10:46

Allo studio controlli al confine tra Italia e Francia: Scullino "Prudenza ma facciamolo prevedendo tutto il possibile"

"Ci si potrebbe iniziare a muovere attivando punti per fare i tamponi in via volontaria e molti a campione, senza bloccare lavoro ed economia frontaliera, tracciando poi i risultati".

Allo studio controlli al confine tra Italia e Francia: Scullino "Prudenza ma facciamolo prevedendo tutto il possibile"

Sono allo studio controlli in entrata e in uscita tra Italia e Francia. Ad annunciare la novità è stata ieri la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, che ha dichiarato esservi già un’interlocuzione avviata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, con il governo francese.

Il Sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino, preoccupato per i lavoratori frontalieri e per le ripercussioni catastrofiche che potrebbero derivare sulle attività produttive di frontiera, è intervenuto in merito: “La circolazione del virus cresce nel resto d’Europa e in particolare in questi giorni in Francia. Intanto spero che presto gli amici francesi superino bene questo periodo, per loro, di zone rosse. Le frontiere devono rimanere aperte, ma trovo ragionevole che l’Italia valuti di proteggersi e vale la stessa cosa, per reciprocità, per la Francia. Ho sentito parlare di un possibile schema già adottato per Spagna, Croazia, Grecia e Malta, ma non ho notizie ufficiali. Certo, occorre ragionare bene ed evitare che la precauzione si trasformi in un danno maggiore del rischio Covid-19. Noi siamo in frontiera e ogni giorno almeno 4.000 lavoratori si recano a lavorare in Francia o nel Principato di Monaco e viceversa molti francesi e monegaschi ogni giorno (a migliaia al venerdì e al sabato) vengono a comprare a Ventimiglia. Non possiamo bloccare il lavoro e gli scambi commerciali, è impensabile, il danno potrebbe essere incalcolabile e superiore al rischio contagio”.

Il primo cittadino ventimigliese chiede di adottare molta prudenza: “Ma se si deve fare organizziamo bene prevedendo tutto quanto possibile. I tamponi non danno esiti immediati e i test sul sangue sappiamo che danno solo indicazioni. Ci si potrebbe iniziare a muovere attivando punti per fare i tamponi in via volontaria e molti a campione, senza bloccare lavoro ed economia frontaliera, tracciando poi i risultati. Se dai primi risultati dovessero emergere evidenze di crisi diffusione del contagio allora si potrà intervenire in modo più incisivo ma bloccare tutti senza prima avere un campione e aver calcolato concretamente quali sono i rischi di diffusione del contagio potrebbe risultare da irresponsabili. Per tracciare un campione statistico attendibile bastano pochi giorni. Spero che gli amministratori locali siano avvisati in tempo e che ci si muova velocemente a tutela della salute ma con buon senso”.

Carlo Alessi

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