Attualità - 26 agosto 2020, 07:20

Imperia, la storia del signor Peppino salvato dalla bagnina Martina Greggio: "Lo spirito di mia madre l'ha guidata verso me"

L'anziano ha accusato un malore mentre si trovava ai “Sogni d’Estate”. Adesso le ha scritto un lettera di ringraziamento in cui racconta anche la sofferenza per essere rimasto orfano: "Per te tutta la riconoscenza e il bene del mondo"

Imperia, la storia del signor Peppino salvato dalla bagnina Martina Greggio: "Lo spirito di mia madre l'ha guidata verso me"

Bastava davvero poco e una giornata al mare poteva diventare una tragedia. Ma è stato grazie alla professionalità e allo spirito di servizio della giovane bagnina Martina Greggio, 18 anni, che lavora presso lo stabilimento balneare “Sogni d’Estate” a Oneglia, a scongiurare il peggio. È successo nei giorni a cavallo di Ferragosto. Il signor Peppino, 91 anni, si era appena tuffato in piscina, ma non è più riemerso. È accaduto tutto in un attimo, l’anziano aveva infatti accusato un malore, e Martina ha quindi capito subito la situazione e non ha esitato a tuffarsi per salvarlo. Martina Greggio ha solo 18 anni; a breve frequenterà il quinto superiore presso il liceo linguistico a Imperia. Ha un passato nella pallanuoto e precisamente nelle giovanili della Rari Nantes: una ragazza, e una professionista, che sa quanto sia "bella" l’acqua, ma anche pericolosa nello stesso tempo.

Siamo davanti ad una storia che va oltre questo l’episodio perché l’uomo ha deciso di scriverle una lettera per ringraziarla e raccontare la sua storia. Sua madre è morta il giorno in cui l’ha messo al mondo e il signor Peppino ha visto nel gesto di Martina la sua “protezione” angelica. È lui stesso a raccontarlo.

Ecco il testo integrale della lettera:

“Carissima Martina, 91anni fa io nascevo e mia madre moriva per emorragia da parto. Penso alla sua disperazione nell’aldilà per non aver potuto amare suo figlio. Ma attraverso gli anni mi sono fatto un’idea sublime. Forse l’anima di mia madre sta adempiendo ad una missione: cioè tendermi una mano ogni volta che mi capita qualcosa di grave, salvandomi e consolandomi col suo amore. Ciò mi è capitato molte volte nella mia lunga vita. Oggi, però per me c’è stato l’evento più grandioso e straordinario. Mentre stavo per annegare in piscina, lo spirito di mia madre ti ha spinto a guardare verso di me. Così hai capito tutto e ti sei precipitata in acqua stringendomi e portandomi in salvo. Questa vicenda mi rimarrà impressa per sempre e considererà preziosi gli anni che mi restano da vivere, considerando che questo lo devo a te. Mi permetto di farti un piccolo dono che è solo un granello del dono incommensurabile che mi hai fatto tu. Ma sotto quel granello si nasconde tutta la riconoscenza e il bene del mondo. Peppino”.

Sono parole di profonda gratitudine e affetto, parole che sottolineano quanto sia importante il lavoro svolto da tutti i bagnini. Ma anche che evidenziano che aiutare il prossimo, essere solidali e uniti, è sempre la scelta più giusta. In questa lettera è racchiusa la bellezza del “grazie”, parola che troppo spesso si stenta a usare, ma è anche racchiusa una storia triste. La storia di un bimbo, oggi divenuto anziano, che non ha potuto mai godere dell’affetto della sua madre. Una madre che, però è sempre presente nei suoi momenti di difficoltà e che quel giorno ha visto Martina Greggio diventare il suo un angelo. Così è per il signor Peppino e così è stato davvero.

Angela Panzera

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