Politica - 11 marzo 2020, 14:01

Impiegati postali e coronavirus, RSU/RLS FAILP-CISAL: "Colleghi impauriti per un sostanziale immobilismo aziendale"

"Sospendere le attività senza ulteriori tentennamenti dovrebbe essere la via maestra anche per Poste Italiane"

Impiegati postali e coronavirus, RSU/RLS FAILP-CISAL: "Colleghi impauriti per un sostanziale immobilismo aziendale"

"In relazione all’emergenza sanitaria COVID-19, continuano a pervenire alla scrivente O.S voci sempre più preoccupate dei colleghi applicati nei settori di front end di MP e PCL del territorio imperiese, voci impaurite che denunciano il senso di abbandono derivante da un sostanziale immobilismo aziendale". Così Daniele Barale ed Erica Nigra della segreteria provinciale RSU/RLS FAILP-CISAL di Poste Italiane che spiegano: "Poste Italiane, dopo i numerosi solleciti notificati dalla FAILP-CISAL a tutti i livelli e dopo le prime misure tese a salvaguardare i soli ambiti direzionali, ha iniziato solo adesso - dopo l’ennesimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri - a muovere lentamente i primi passi nella direzione della prevenzione".

"Occorre tuttavia sottolineare che, dopo le disposizioni diramate dall’Azienda a livello Centrale, a parere della scrivente risultano ancora parziali e inconsistenti le azioni adottate. Si registra ancora: assenza di gel igienizzanti per il pubblico ed il personale, poche mascherine, niente guanti monouso, assenza di protezioni fisiche agli sportelli (vetri/plexiglass), etc.; per contro, perdurano le sollecitazioni per mantenere i normali livelli di servizio (smaltimento del corriere in arrivo, richieste di abbinamento o di straordinario, incertezze sull’applicazione dello smart working, etc.)".

"Ancora, il provvedimento di stamattina 11 marzo sulla chiusura del turno pomeridiano di qualche Ufficio Postale rasenta il ridicolo, come se il virus scegliesse di muoversi per quantitativi di persone e in certe fasce orarie. Forse non sono ancora del tutto chiari l’allarme della scienza e i contenuti dei Decreti emanati, richiamati dal personale sanitario del territorio imperiese che non lesina commenti: noi che possiamo dobbiamo restare a casa, loro e gli operatori dell’alimentare e dei beni di prima necessità devono stare in campo".

"Sospendere le attività senza ulteriori tentennamenti dovrebbe essere la via maestra anche per Poste Italiane. Ci viene ripetutamente rammentato che siamo ormai nella fase critica dell’emergenza sanitaria e che dai comportamenti individuali e collettivi dipenderà il prezzo che il virus esigerà in termini di vite umane. Ecco. Poste Italiane, particolarmente attenta al proprio personale e al cliente/cittadino tanto da ricevere riconoscimenti e premi a livello internazionale, dovrebbe ora dimostrare - a parere della scrivente, di essere all’altezza degli encomi ricevuti e del ruolo che vanta sulla scena economico-finanziaria globale”.

C.S.

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