Attualità - 11 marzo 2020, 12:21

Emergenza Coronavirus: intervista all'Assessore regionale Sonia Viale "Servono ulteriori restrizioni per non finire come in Lombardia" (Video)

Appello anche per la donazione di sangue ed ai cittadini di rimanere a casa: "Il vaccino al momento non c’è e la cura siamo noi, rinunciando alle nostre abitudini, affinchè la vita possa riprendere come prima”.

Emergenza Coronavirus: intervista all'Assessore regionale Sonia Viale "Servono ulteriori restrizioni per non finire come in Lombardia" (Video)

Intervista all’Assessore alla Sanità della nostra Regione, Sonia Viale, un appuntamento che è stato organizzato dal nostro giornale come sempre per via telematica, nel rispetto delle disposizioni governative.

Con l’Assessore abbiamo ovviamente parlato dell’emergenza Coronavirus e su come sta lavorando la Regione, dall’inizio: “E’ un momento in cui può parlare direttamente con le persone via web ed avere una comunicazione chiara e trasparente è molto importante perché siamo nella fase in cui il comportamento delle persone è fondamentale per mitigare i contagi. Rinnoviamo la richiesta di massima cautela con i Decreti che stabiliscono di rimanere a casa. Il vaccino al momento non c’è e la cura siamo noi, rinunciando alle nostre abitudini, affinchè la vita possa riprendere come prima”.

Considerando che i tamponi su scala regionale sono tantissimi e vengono inviati tutti all’Ospedale San Martino per le analisi, avete pensato di dare anche ad altre strutture la possibilità di analizzare i campioni e quindi accelerare sugli esiti di positivi e negativi al Covid-19? “Si abbiamo già fatto una richiesta per andare in questo senso e, quindi, dovremmo in qualche modo implementarla. Dall’inizio dell’emergenza abbiamo operato con grande senso della programmazione delle necessità. Nei primi giorni avevo segnalato al Ministro della Salute una serie di accorgimenti tecnici, poi attivati a livello nazionale, come ad esempio quello dei laboratori che dovevano essere autorizzati. Senza dimenticare che i tempi di restituzione dei risultati che in Liguria è stato uno dei più veloci in Italia. Abbiamo cominciato con 4 ore ed ora abbiamo lievemente rallentato per i numeri ma siamo sempre all’avanguardia”.

L’attuale capienza di posti letto sulla provincia di Imperia è sufficiente a gestire un'eventuale crescita di pazienti positivi o state valutando ulteriori strutture a scopo precauzionale? “Tengo a ricordare che, nell’affrontare l’emergenza, non abbiamo preso in considerazione il singolo reparto, ospedale o azienda ma considerarle tutte come un unico ospedale che fosse pronto ad accoglierla. Man mano che si va avanti, purtroppo, si ampliano le degenze per il Covid-19, riducendo quelli per le patologie che eravamo abituati a conoscere. Ringrazio gli esperti di Alisa che hanno lavorato tempestivamente su questi temi, anche se all’inizio non era stato compreso. Sembrava che volessimo cambiare la rete ospedaliera rispetto a scelte politiche e non sanitarie. Scelte che, ad oggi si sono rivelate necessarie e ringrazio per l’accoglienza di queste scelte, fate anche dal Direttore Generale dell’Asl 1, Damonte Prioli, sia dai Sindaci che dai cittadini. Il lavoro fatto è importante anche se crea dei disagi, ma quando si vede il lavoro dei nostri medici e del personale sanitario, che viene fatto esclusivamente per la salute di tutti”.

L’Ospedale Unico su Taggia avrebbe cambiato la gestione attuale dell’emergenza? “Il carico di lavoro avrebbe alleggerito il peso sugli operatori sanitari. L’ospedale avrebbe consentito una capacità organizzativa su un plesso unico ma è andata così. Rimane comunque un obiettivo e non è stato messo in secondo piano. Avevamo fissato un incontro con il Sindaco di Taggia che abbiamo dovuto rinviare ma che avremo sicuramente una volta cessata l’emergenza. Per farla cessare io come Assessore alla Sanità voglio ribadire che non deve tramontare l’idea di chiedere interventi più severi perché, quanto succede in Lombardia, è chiaro. Il sistema sanitario è a rischio e questo deve essere motivo di riflessione sui nostri comportamenti. Ho apprezzato molto la lettera dei 18 Sindaci del comprensorio Intemelio, che hanno rappresentato le difficoltà economiche, ma prima usciamo dal tunnel e prima ripartiamo. Siamo all’inizio del ‘picco’ in Liguria e non alla fine e, di questo ne siamo coscienti”.

Sonia Viale ha anche lanciato un appello per donare il Sangue rinnovando la richiesta ai cittadini: “Ci sono delle regole e bisogna prenotarsi. Il presidio di Imperia risponde al numero telefonico 0183/537290, dal lunedì al sabato dalle 7.30 alle 11. Questo vuole essere un messaggio positivo perché la generosità dei liguri è riconosciuta e voglio ringraziare anche tutti quelli che stanno facendo donazioni al nostro personale. Questo conferma il senso civico di molti”.

Carlo Alessi

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