Politica - 10 marzo 2020, 18:33

Coronavirus, l'appello del sindaco Scajola agli imperiesi: "State a casa, è il momento di non fare i furbi" (video)

"Il contagio si espande più noi andiamo in giro e meno osserviamo le regole. Se invece ci comportiamo da cittadini maturi, si potrà abbreviare questo periodo"

Coronavirus, l'appello del sindaco Scajola agli imperiesi: "State a casa, è il momento di non fare i furbi" (video)

Il sindaco Claudio Scajola, dal suo ufficio in comune, ha rivolto un invito ai cittadini di Imperia a rimanere a casa per l'emergenza coronavirus.

"Viviamo un momento difficile anche qui a Imperia. Il Coronavirus è in tutta Italia e si sta espandendo in Europa e oltreoceano. Forse in Cina sta migliorando la situazione, ma qui da noi la situazione è molto complicata. E’ il momento della responsabilità, del buon senso, dell’equilibrio, è il momento di non fare i furbi. E’ il momento di capire che finirà questo bruttissimo periodo. Ma finirà se saremo capaci di migliorare la situazione con i nostri comportamenti.

Il contagio si espande più noi andiamo in giro e meno osserviamo le regole. Se invece ci comportiamo da cittadini maturi, si potrà abbreviare questo periodo. 

Ci sono tanti contagi, tanti morti in Italia. E’ una cosa che ci rattrista. Ci sono anche quelli che pur non avendo contratto questo virus hanno difficoltà della vita quotidiana. Le persone che non possono uscire, che sono ricoverate per motivi diversi negli ospedali. Coloro che hanno attività economiche. Il commercio soffre, gli esercizi commerciali hanno grandi difficoltà. Molti hanno deciso di chiudere autonomamente, tanti altri mantengono aperto, ma sono senza clienti. Molti giovani, molti dipendenti delle piccole imprese stanno perdendo posti di lavoro.

Io voglio che i miei concittadini sappiano che stiamo sul pezzo a fare quello che possiamo per aiutare chi è in difficoltà. Ma la prima cosa che dobbiamo fare, il Sindaco per primo, è rispettare le regole.

Perché ci dicono gli scienziati, che rispettando le regole e diminuendo i contatti con le persone, questo virus tremendo svanirà. E quindi facciamo un sacrificio, come ci è stato suggerito, anzi imposto anche con i divieti, fino al 3 aprile.

Stiamo maggiormente in casa, cambiamo abitudini, guardiamo di più la televisione. Leggeremo dei libri, ci confronteremo con i familiari, ma evitiamo occasioni di assembramento, perché se no il virus non si sconfigge.

Abbiamo preso alcuni provvedimenti anche difficili qui nella nostra città. Da domani sono chiusi al pubblico gli uffici comunali. Li abbiamo lasciati aperti per le urgenze, perché non vogliamo danneggiare chi ha delle scadenze particolari sulla licenza, sulla concessione, su qualche servizio comunale, su qualche certificato importante.

E allora su appuntamento, con il numero del centralino del Comune, daremo risposta alle urgenze. Tutto ciò che non è urgente si farà dopo il 3 aprile. 

Cerchiamo in questo modo di combattere l’emergenza, con gli impianti sportivi chiusi, che è un sacrificio per i giovani, per le mamme. Con le scuole chiuse, con questa città che sembra nel coprifuoco.

Cerchiamo con questo sacrificio enorme, che portiamo avanti tutti, di riuscire ad abbreviare questo tremendo periodo. Preghiamo il Signore che si riesca, in questo modo, a superare questa tremenda sciagura che ci è caduta addosso.

I nostri comportamenti individuali valgono molto di più delle direttive del Governo o delle ordinanze del Sindaco. Vale molto di più il nostro comportamento singolo di responsabilità. Se insieme così faremo, avremo un percorso che ci possa far affacciare alla prossima stagione con la sicurezza di riprendere ciò che abbiamo perso. Aiuteremo per quanto possibile gli esercizi commerciali in difficoltà, con quello che può fare il Comune.

Con un’opera forte presso le autorità centrali, perché ci siano provvedimenti di aiuto a quelli che soffrono maggiormente come attività economiche. E così a quelle famiglie, che non potendo mandare i bambini a scuola, che non potendo mandarli all’asilo hanno la difficoltà di subire questa esigenza. Cercheremo di rendere la nostra azione ancora più forte presso le autorità centrali come già stiamo facendo. 

Ma lo stesso vostro Sindaco, che sarà sul posto di lavoro, cercherà di utilizzare maggiormente il sistema telefonico per far capire che gli spostamenti che dobbiamo fare devono essere solo quelli essenziali. Il messaggio però non è pessimista. E’ un messaggio di coraggio e di forza. Dobbiamo riuscire con i nostri comportamenti pur soffrendo a poter offrire nel tempo più breve un futuro migliore alla nostra comunità e ai nostri concittadini".

Redazione

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