A seguito del riconoscimento ufficiale della sovranità del Principautè de Seborga da parte della Repubblica Federativa del Brasile, quest’oggi Marc German (portavoce dell’autoproclamato principe Nicolas 1er di Seborga, ha presentato gli organi di stato della Pubblica Amministrazione, la sua organizzazione e il suo quadro giuridico.
Poco dopo il Principato di Seborga ha smentito categoricamente tutto quanto è stato detto oggi dai fratelli Mutte: “Fin dal marzo 2016, quando essi hanno iniziato le loro attività illegali abusando illegittimamente del nome ‘Principauté de Seborga’ – viene evidenziato - il nostro Principato si è dissociato ufficialmente e formalmente, in ogni sede, da questo gruppo di persone, condannando pubblicamente le loro attività e prendendo i dovuti provvedimenti d’intesa con le Autorità competenti. Rimarchiamo con forza che tutto quanto è stato detto oggi è semplicemente assurdo e non intendiamo commentare oltre le dichiarazioni di persone che sono attualmente oggetto di indagini penali”.
“Puntualizziamo solamente – prosegue la Principessa Nina - relativamente alla questione del presunto riconoscimento del Principato di Seborga da parte della Repubblica Federativa del Brasile tramite una fantomatica ‘Délégation Spéciale de la Principauté de Seborga’ dei fratelli Mutte accreditata presso il Ministero delle Relazioni Estere brasiliano, che tale accreditamento non esiste assolutamente e che semplicemente un’organizzazione con tale nome è stata iscritta al Catasto delle Persone Giuridiche del Brasile. Come è noto a chiunque abbia qualche elementare nozione di diritto, l’ottenimento dello status di persona giuridica è cosa totalmente diversa da un riconoscimento di sovranità, che attiene al diritto internazionale. Dietro a tale organizzazione, peraltro, ci sarebbero anche in questo caso strani giri di denaro”.
Il Principato di Seborga auspica che le Autorità competenti, alle quali ribadisce “La propria totale fiducia, pervengano in tempi rapidi ad una positiva risoluzione di questa vicenda assurda che da ormai quasi quattro anni crea danni finanziari a comuni cittadini e pregiudica gravemente la nostra reputazione”.