Economia - 29 luglio 2019, 12:48

Dieta vegana anche per cani e gatti?

Sempre più persone si convertono al vegan sia per necessità legate soprattutto all’alimentazione sia per una vera filosofia di vita. Facciamo chiarezza sulla correttezza di estendere questi principi ai nostri amici animali.

Dieta vegana anche per cani e gatti?

Partendo dalla definizione del Dizionario Garzanti On-line vediamo che il veganesimo è quel “movimento e stile di vita che esclude l’uso di tutti i prodotti di origine animale, anche per l’abbigliamento, e che in generale rifiuta ogni forma di sfruttamento degli animali, dalla tosatura alle corride”.

Le ricette vegane sono spesso la rappresentazione perfetta del pensiero filosofico alla base di questo stile di vita, perché bandiscono l’uso di ingredienti di origine animale ed al tempo stesso si adottano preparazioni che riducono al massimo l’impatto ambientale.

Sulla possibilità di far praticare anche agli amici a quattro zampe la dieta vegana ci sono varie correnti ed il dibattito è apertissimo. Sarà davvero corretto riempire la ciotola per gatti del nostro Romeo solo con verdurine? E siamo così sicuri che il pastore tedesco Rex preferirebbe un gambo di sedano al posto di una succosa salsiccia di suino?

Osservando gli animali da compagnia da un punto di vista evolutivo ed anatomico si vede chiaramente che sono carnivori. Ne sono la dimostrazione il possesso di sensi molto molto sviluppati per individuare la preda, il sistema muscolare e scheletrico adeguato all'attività di caccia, i denti appuntiti per riuscire a lacerare i tessuti e l'apparato gastroenterico di lunghezza inferiore con una presenza di microrganismi digestivi molto diversi dagli animali erbivori.

Tuttavia i millenni di stretto rapporto con l'essere umano hanno provocato notevoli trasformazioni, sia per quanto riguarda l'alimentazione che per quanto riguarda il comportamento. Basti pensare all'antica abitudine di sfamare i nostri amici quadrupedi con gli avanzi del pasto umano, incuranti dell'adeguatezza.

Senza andare troppo indietro nella storia ci basta esaminare ciò che accadeva alcuni decenni fa, durante il susseguirsi di molti periodi di crisi economica dovuti a fasi profondamente negative del ciclo economico ed alle guerre. La carne era un lusso riservato a pochi, tanto meno per alimentare gli animali.

Sia per l'uomo che per i cani ed i gatti non è corretto escludere a prescindere l'alimentazione vegetariana o vegana, a patto che sia bilanciata e soprattutto integrata per un corretto livello di taluni nutrienti. È il caso degli aminoacidi, vitamine (soprattutto del gruppo B oltre alla vitamina D3, A ed E), minerali (soprattutto calcio e zinco) ed alcuni grassi.

Ma quanto fin qui riportato vale per gli amici cani adulti che godono di ottima salute. Mentre, invece, nel caso dei cuccioli e di esemplare anziani è altamente sconsigliabile, perché il loro organismo non è in grado di adattarsi e resistere ai possibili sbalzi dei nutrienti principali.

Tutt’altro scenario è quello che riguarda il gatto, che si può definire un carnivoro in senso stretto. Il fatto di seguire un’alimentazione vegana è una pratica particolarmente delicata, poiché per sua natura non può permettersi uno scarso apporto di proteine o basso valore proteico. La conseguenza sarebbe molto seria, perché si troverebbe a non avere le scorte necessarie di aminoacidi imprescindibili per la sintesi proteica.

La soluzione può essere quella di sostenere la sua alimentazione con integratori a base di taurina, sostanza indispensabile che si trova tra gli additivi del cibo tradizionale e di quello vegano per i felini domestici.


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